SICUREZZA LAVORO NAPOLITANO, PREVENIRE INCIDENTI

La prevenzione degli incidenti sul lavoro, che hanno assunto nel nostro paese una drammatica rilevanza e che continuano a causare troppe vittime innocenti, deve ormai costituire un fondamentale impegno condiviso".

Lo afferma il Presidente della repubblica Giorgio Napolitano in un messaggio inviato al sindaco di napoli Rosa Russo Jervolino in occasione della Giornata cittadina della sicurezza sul lavoro, organizzata dal capoluogo partenopeo. Nel messaggio il Capo dello Stato esprime vivo apprezzamento per l'iniziativa, che "conferma la responsabile attenzione della citta' di Napoli su un tema di estrema attualita'".

"In tale quadro - afferma Napolitano -, la manifestazione di oggi rappresenta un appuntamento significativo di sensibilizzazione, rivolto in particolare al mondo dei giovani, duramente colpito dalla pesante situazione del mercato del lavoro: e' necessario mobilitare ogni risorsa affinche' questo difficile momento non si traduca in una minore attenzione alle condizioni che devono salvaguardare sicurezza e salute di ogni lavoratore".

Commenti

INFOTEL ha detto…
L’approvazione in prima lettura da parte del Consiglio dei Ministri del 27 marzo del Decreto correttivo del testo unico sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro rappresenta l’ultimo atto previsto dalla legge delega del 2007, il Dlgs n. 123107.

Legacoop, alla luce delle anticipazioni, valuta positivamente che le modifiche proposte non modificano la struttura e l’impianto normativo del decreto legislativo 81, frutto di un laborioso confronto tra Stato, Regioni e parti sociali.
Legacoop, inoltre, sempre facendo riferimento alle anticipazioni, esprime apprezzamento per il lavoro che ha recepito le richieste di semplificazione e risistemazione dell’apparato sanzionatorio. Un giudizio più organico sulle proposte del Governo sarà comunque possibile nell’ambito di un auspicabile confronto tra Esecutivo e parti sociali.
“Legacoop Reggio Emilia – aggiunge il responsabile dell’Ufficio Sicurezza del lavoro e Ambiente, Marco Pecorari – invita le associate a continuare l’impegno profuso nell’applicazione concreta del Decreto legislativo 81. Oggi è sempre più importante – prosegue Pecorari – fare crescere la cultura della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, che è la strada più efficace per ridurre gli infortuni sul lavoro”.
INFOTEL ha detto…
In linea con la legge delega prevista dal precedente Governo, il Consiglio dei Ministri n. 42 del 27 marzo, su proposta del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e dei Ministri del lavoro, salute e politiche sociali, Maurizio Sacconi, delle infrastrutture, Altero Matteoli, e dello sviluppo economico, Claudio Scajola, ha approvato uno schema di decreto legislativo che modifica ed integra in maniera decisiva la normativa vigente in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro, proseguendo il processo di complessiva rivisitazione e ammodernamento delle regole sulla sicurezza iniziato con la legge delega n. 123 del 2007 e culminato nel decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (testo unico in materia di salute e sicurezza dei luoghi di lavoro).

Come anticipato dal Ministro Sacconi, la bozza di decreto resta, comunque, aperta a nuove modifiche che avverranno dopo l'esame da parte della Conferenza Stato-Regioni, l'esame delle Commissioni parlamentari e una consultazione delle parti sociali. Il provvedimento messo a punto porterà, comunque, importanti novità sul tema della semplificazione che la precedente stesura non aveva tenuto in considerazione, soprattutto per una redazione troppo frettolosa causata dal fatto che la stessa è stata terminata in piena campagna elettorale ed in un contesto di contrapposizione tra tutte le organizzazioni sindacali da un lato e tutte le organizzazioni dei datori di lavoro dall'altro.

Le principali modifiche che il provvedimento apporterà riguardano:

* l'inserimento all'interno del documento di valutazione dei rischi di una sezione dedicata ai lavoratori precari, innovazione coerente con le modifiche introdotte dalla Legge Biagi;
* la certificazione della qualità organizzativa adottata che sposti l'approccio dalle regole agli obiettivi, dal profilo formale e formalistico a quello dei risultati, con una seria collaborazione con le parti sociali, dettata dall'obiettivo di condividere i modi sostanziali di come si fa sicurezza;
* il potenziamento dell'attività dell'INAIL, finalizzata in particolare alla riabilitazione e al reinserimento dei lavoratori vittime degli infortuni sul lavoro;
* gli organi di vigilanza, con disposizioni che rendono più robusta la collaborazione, tale da consentire un più robusto intervento dei corpi ispettivi centrali;
* il regime sanzionatorio.

Più di ogni altra cosa, l'ultimo punto ha suscitato non poche perplessità da parte di tutte le parti sociali. Nel corso della conferenza stampa, il Ministro Sacconi ha chiarito che Non è vero l'assunto che maggiore è la sanzione e maggiore è la sicurezza. Quando, invece, se è vero che l'insufficienza della sanzione può determinare insufficienza di deterrenza per gli adempimenti che sono necessari, è vero, però, anche che oltre una certa soglia la sproporzione della sanzione può determinare attenzione solo agli aspetti formalistici e disattenzione verso gli aspetti sostanziali.

L'impianto sanzionatorio è rimasto complessivamente come quello precedente: l'arresto rimane come sanzione alternativa all'ammenda, rimane anche come unica sanzione nel caso di alcune violazioni sostanziali; è stato stabilito un netto confine tra le sanzioni e le ammende sia pecuniarie che amministrative, stabilendo che il penale ha senso ogni volta che la violazione è sostanziale direttamente o indirettamente, e che l'amministrativo ha senso ogni volta che la violazione è certamente solo formale e non ha neanche indirettamente un nesso con la violazione sostanziale.

La modifica all'impianto sanzionatorio è partita dall'assunto di base che il vecchio regime previsto dal Dlgs 626/1994 è da sempre stato considerato da tutti gli esperti della sicurezza una sorta di testo sacro. Proprio per questa motivazione il vecchio regime sanzionatorio della 626 è stato attualizzato con il tasso di inflazione cumulato nel tempo, che darebbe il 36%, e andando oltre si è stabilito di aumentare il vecchio regime di una misura pari al 50% delle sanzioni del 1994. Questo, rispetto al dlgs 81/2008, fa si che alcune sanzioni siano maggiori e altre minori. Ma Andando oltre la 626 e il Dlgs 81, si è stabilito un meccanismo di adeguamento della sanzione mediante avviene un adeguamento della stessa con una certa periodicità, evitando che a distanza di tempo sia necessaria un'altra legge che adegui nuovamente il regime sanzionatorio ai tassi di inflazione reali.
INFOTEL ha detto…
I Carabinieri della Compagnia di Palestrina, hanno effettuato una serie di controlli nei cantieri edili per contrastare il fenomeno dello sfruttamento della manovalanza, in particolare quella straniera. Alle attivita' di controllo, eseguite nei Comuni di Palestrina, Zagarolo e Gallicano nel Lazio, hanno partecipato i Carabinieri delle locali Stazioni e personale specializzato dell'Asl RM/G. Sono state controllate 6 ditte appaltatrici e in tutti i casi sono state riscontrate carenze e violazioni delle normative in materia di sicurezza e di tutela dei lavoratori.

Sei sono state le persone denunciate a piede libero all'Autorita' giudiziaria di Tivoli per le violazioni piu' gravi: tra questi i diretti responsabili ed i legali rappresentanti delle ditte operanti. Sono state rilevate 6 violazioni di carattere penale per un totale di 27.000 euro in sanzioni pecuniarie. Al momento del blitz eseguito dai militari sono stati identificati 52 lavoratori di cui 23 di stranieri.

Le violazioni rilevate vanno dall'assenza o mancato rispetto dei previsti piani di sicurezza sui luoghi alla non conformita' delle strutture per la sicurezza e tutela dei lavoratori. Contestato anche il rinvenimento di una costruzione abusiva. I cantieri sono stati sequestrati con la sospensione dell'attivita' fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.
INFOTEL ha detto…
l decreto legislativo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, che oggi ha avuto il primo si' dal Consiglio dei Ministri ''e' un testo aperto, se pensiamo alla rilevanza che hanno i pareri della Conferenza Stato-Regioni e delle Commissioni parlamentari''. Lo ha affermato il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, nella conferenza stampa al termine del Cdm. Sacconi ha assicurato che ''sara' effettuata un'ulteriore consultazione con le parti sociali''.
INFOTEL ha detto…
Non rientrano più in questa ipotesi sanzionatoria (l'arresto) le attività disciplinate dal Titolo IV (edilizia) caratterizzate dalla compresenza di più imprese e la cui entità presunta di lavoro non sia inferiore a 200 uomini-giorni. Ulteriori novità sono state introdotte all'articolo 14 nella parte in cui il datore di lavoro non ottempera al provvedimento di sospensione disposto dall'organo di vigilanza. In questo caso, è previsto l'arresto fino a sei mesi nel caso la sospensione sia dovuta ad accertate gravi e plurime violazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro. Nel caso in cui la sospensione sia dovuta a lavoro irregolare, secondo i criteri stabiliti dallo stesso articolo 14, la violazione è punita con l'arresto da tre a sei mesi o l'ammenda da 2.500 a 6.400 euro. Nel primo caso, quindi, non è possibile l'estinzione del reato mediante prescrizione obbligatoria, ma sarà possibile definire la situazione davanti al giudice con le condizioni ed effetti dell'articolo 302.