I leader di Cgil, Cisl e Uil insieme fra i terremotati dell'Aquila: uniti dalla tragedia, ora riparta il lavoro

Sindacati all’Aquila, per un primo maggio nel segno della solidarietà e dell’unità. Cgil, Cisl e Uil, guidati dai tre segretari generali, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, celebrano la Festa del lavoro tra i terremotati dell’Abruzzo, con una iniziativa improntata alla sobrietà.

Niente bandiere, nè cortei o striscioni, ma solo il messaggio di un sostegno forte alla popolazione e di un impegno fattivo alla ricostruzione post-sisma, in una ritrovata sintonia confederale. I sindacati hanno invocato la ricostruzione dei paesi abruzzesi colpiti dal terremoto e la rimessa in moto del tessuto produttivo. Solo il lavoro e la ripresa delle attività imprenditoriali, assieme al rilancio dell’università, possono garantire un futuro alla popolazione; solo una ricostruzione che sia improntata ai criteri della serietà, dell’efficacia e soprattutto della sicurezza può evitare il ripetersi di tragedie come questa: questo il messaggio, lanciato dal palco allestito nella scuola di formazione permanente della Guardia di Finanza, dai tre segretari generali.

«Se, come in tutte le zone sismiche - ha detto Epifani - si fosse costruito in sicurezza piena, non speculando, non rubando, noi forse oggi non piangeremmo tutti quei morti». Per questo, il leader della Cgil ha chiesto di «farla finita con la logica dell’emergenza» e di «mettere in sicurezza tutti gli edifici», dare agli studenti un alloggio sicuro, «non quella vergogna della casa dello studente». Anche secondo Bonanni «la ricostruzione la si può avere ordinata se l’economia e il lavoro diventano il veicolo principale», ma bisogna anche evitare che «imprese avventuriere» s’inseriscano nel processo di ricostruzione» con «l’intenzione di sfruttare e speculare». Per Angeletti «la cosa più importante da fare» è ricostruire non solo le case ma «anche i posti di lavoro, l’università, l’ospedale, gli uffici e le aziende».

E nella giornata della Festa dei Lavoratori arriva il monito del Capo dello Stato. Anche quest’anno Napolitano ha celebrato la Festa del Lavoro sottolineando l’attualità drammatica degli incidenti mortali sul lavoro e invitando l’Italia ad essere «più attenta ai diritti del lavoro». «L’occasione della crisi - dice nel suo intervento alla cerimonia di consegna, in Quirinale, delle Stelle al Merito ai Maestri del Lavoro - va colta per farne uscire un’Italia più giusta». Il capo dello Stato parla anche delle morti bianche: «Il fenomeno degli incidenti sul lavoro - dice - rimane dolorosissimo e inquietante, e si può rischiare di vederlo aggravarsi se alle difficoltà della crisi economica corrispondesse una qualche tendenza a ricorrere più facilmente al ’sommersò e comunque al lavoro irregolare, in special modo all’impiego illegale di immigrati».

A Roma intanto è tutto pronto per accogliere al meglio gli spettatori del tradizionale concertone in piazza San Giovanni in Laterano, organizzato da Cgil,Cisl e Uil. Un evento all’insegna della solidarietà per gli orfani dei morti sul lavoro e per la popolazione abruzzese, ma senza perdere di vista la crisi economica del Paese che ha rischiato di non farlo andare in scena. Presentatore d’eccezione è Sergio Castellitto mentre Vasco, che torna dopo dieci anni sul palco del "Primo Maggio", è la star più attesa. Insieme a Vasco, che si esibirà per 45 minuti, si alterneranno, tra gli altri, anche Giorgia, Pfm, Afterhours, Marlene Kuntz, Edoardo Bennato, Caparezza, Nomadi, Bandabardò, Max Gazzè e Marco Paolini. Nel cast si sono aggiunti, nelle ultime ore, anche i nomi di Cisco, Peppe Voltarelli, la band reggae italiana degli Smoke e un Supergruppo di rock band indipendenti composto da Marta sui Tubi, Dente, Roberto Angelini, Cesare Basile, Paolo Benvenue e Beatrice Antolini. Ricco anche il contributo di attori che saliranno sul palco, tra cui Pierfrancesco Favino e Valeria Solarino.

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