ammortizzatori sociali in cambio della rinuncia dei lavoratori a costituirsi parte civile

Ulteriori ammortizzatori sociali in cambio della rinuncia dei lavoratori a costituirsi parte civile al processo per i sette morti del 2007. Questa la richiesta che la dirigenza italiana della Thyssenkrupp ha avanzato nell'incontro di ieri con le organizzazioni sindacali e la Regione Piemonte. Tavolo svoltosi per il termine dei due anni di Cassa Integrazione straordinaria e per contrattare quella in deroga, incontro concluso con un nulla di fatto.

“Una vera provocazione” quella dell'azienda nei confronti degli ultimi 22 lavoratori dello stabilimento Torinese della Thyssenkrupp, ha denunciato la FIOM CGIL territoriale. Di fronte alla proposta dell'azienda, che suona come un ricatto, Fabio Carletti FIOM CGIL spiega “l'azienda già settanta giorni fa ha aperto una procedura di mobilità obbligatoria, nella logica di rendere obbligatori i licenziamenti e il sindacato ha detto di no” e aggiunge “ribadiamo la validità dei vecchi accordi incentrati sulla ricollocazione dei lavoratori e metteremo in campo tutte le iniziative, anche legali, per farli rispettare, nella logica di garantire un futuro fatto di lavoro e non di espulsione dal ciclo produttivo”.

I sindacati nell'incontro di ieri hanno, quindi, chiesto che venga ritirata la “mobilità obbligatoria” e che al termine della CIGS si avvii un percorso di cassa in deroga di 8 mesi con il prolungamento degli incentivi all'esodo.

fonte cgil

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