Cosa sono i RAEE

Per prima cosa è utile capire bene quali sono gli strumenti ed i macchinari dei quali si occupa questa normativa. Si tratta, come definizione dal decreto, di «apparecchiature che dipendono per un corretto funzionamento da correnti elettriche o da campi elettromagnetici [...] progettate per essere usate con una tensione non superiore a 1.000 volt per la corrente alternata e a 1.500 volt per la corrente continua». Ricadono quindi in questo ambito di applicazione, ad esempio, computer, grandi e piccoli elettrodomestici, condizionatori, luci. Un campo d'azione piuttosto vasto, che produce rifiuti pari a 14 kg all'anno per abitante con ritmi di crescita del 3-4%.

Attualmente il reimpiego di tali materiali si ferma ad 1,15 kg per abitante (67 mila tonnellate) e l'obiettivo del decreto è raggiungere i 4 kg entro il 2008, facendo uscire 240 mila tonnellate di rifiuti pericolosi dalle discariche tramite recupero, reimpiego o riciclo. Questi apparecchi infatti, pur rappresentando un piccolo volume rispetto al complesso dei rifiuti, sono tra i più inquinanti e pericolosi per l'ambiente, essendo costituiti anche da materiali pericolosi e difficili da trattare, come cfc, cadmio e mercurio.

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INFOTEL ha detto…
ntra ufficialmente oggi in vigore il D.M 65/2010, il decreto cosiddetto “uno contro uno” che disciplina le nuove regole sullo smaltimento dei rifiuti elettronici obbligando i negozianti a ritirare direttamente al domicilio dei clienti i vecchi apparecchi al momento dell'acquisto di un nuovo elettrodomestico.

Come già anticipato al momento della firma del decreto, infatti, cambiano le regole per la gestione dei RAEE e si semplifica la vita dei cittadini che potranno così esigere dal negoziante il ritiro di vecchi frigoriferi, televisori, lavatrici o lavastoviglie senza dover pagare alcun sovrapprezzo. Come recita il testo della nuova norma, infatti, “i distributori al momento della fornitura di una nuova apparecchiatura elettrica o elettronica destinata ad un nucleo domestico assicurano il ritiro gratuito della apparecchiatura che viene sostituita”.

E ad informare i clienti della gratuità del servizio dovranno essere i negozianti stessi “con modalità chiare e di immediata percezione, anche tramite avvisi posti nei locali commerciali con caratteri facilmente leggibili”.

Sempre a carico dei negozianti, poi, l'obbligo, da qui a trenta giorni, di iscrizione nell'apposita sezione dell' Albo Nazionale Gestori Ambientali oltre a quello di seguire scrupolosamente il nuovo iter previsto per il raggruppamento, il trasporto e il conferimento dei rifiuti nei centri di smaltimento che dovrà essere certificato in tutti i passaggi attraverso documenti in grado di attestare l'intero percorso dei rifiuti, limitandone, così, le illegalità.

Il Decreto “uno contro uno” rappresenta, dunque, un grande passo avanti sul fronte del corretto riciclaggio dei rifiuti elettronici che avvicina l'Italia agli altri Paesi europei, in attesa della nuova normativa comunitaria in materia RAEE che verrà discussa proprio nelle prossime settimane.

Anche perché, come già evidenziato da ReMedia ed emerso nell'ultimo rapporto di sostenibilità pubblicato venerdì scorso da Ecodom, il consorzio italiano recupero e riciclaggio elettrodomestici, nel 2009 sono state 1.396.000 le tonnellate di CO2 non immesse in atmosfera grazie al recupero di 75.954 tonnellate di RAEE trattati.

L'”uno contro uno”, inoltre arriva in un momento in cui gli italiani, approfittando degli eco-incentivi per gli elettrodomestici, stanno cambiando diversi apparecchi. Senza contare che il forte ricambio di televisori conseguente al proseguimento nel 2010 del passaggio al digitale nelle regioni attualmente in attesa come, ad esempio, Emilia Romagna, Veneto e parte della Lombardia.

E per chi necessita di smaltire vecchi apparecchi senza doverne acquistare di nuovi? Può continuare a fare riferimento ai vari Centri di Raccolta gestiti dagli enti locali e distribuiti sul territorio (a questo link l'elenco per regione) e alle disposizioni dei singoli comuni di riferimento.
INFOTEL ha detto…
ntra ufficialmente oggi in vigore il D.M 65/2010, il decreto cosiddetto “uno contro uno” che disciplina le nuove regole sullo smaltimento dei rifiuti elettronici obbligando i negozianti a ritirare direttamente al domicilio dei clienti i vecchi apparecchi al momento dell'acquisto di un nuovo elettrodomestico.

Come già anticipato al momento della firma del decreto, infatti, cambiano le regole per la gestione dei RAEE e si semplifica la vita dei cittadini che potranno così esigere dal negoziante il ritiro di vecchi frigoriferi, televisori, lavatrici o lavastoviglie senza dover pagare alcun sovrapprezzo. Come recita il testo della nuova norma, infatti, “i distributori al momento della fornitura di una nuova apparecchiatura elettrica o elettronica destinata ad un nucleo domestico assicurano il ritiro gratuito della apparecchiatura che viene sostituita”.
INFOTEL ha detto…
Cresce la raccolta di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) in Toscana, che ha triplicato il quantitativo rispetto all'anno scorso e si attesta prima nel Centro Italia in questo settore.

Emerge dall'ultimo dossier 2009 realizzato dal Centro di coordinamento Raee insieme alla Regione Toscana e presentato oggi dall'assessore regionale all'ambiente, Anna Rita Bramerini.

Nel complesso sono stati 13.389.790 i chili di Raee raccolti nel 2009 nella nostra regione, un quantitativo tre volte superiore a quello dell'anno precedente (che era stato pari a circa 4,7 milioni di kg). La media pro-capite, 3,61 chili per abitante, e' piu' alta di quella nazionale che si attesta sui 3,21 chili.

Un primato a cui si aggiunge quello che riguarda i Centri di raccolta intercomunali. Con le sue 118 strutture che servono 226 Comuni, ovvero l'89,2% della popolazione residente, la Toscana, anche in questo campo, si classifica al primo posto nell'Italia Centrale. ''Questi dati sono confortanti e ci dicono che i toscani, se messi nelle condizioni di operare bene, lo fanno - ha dichiarato l'assessore Bramerini - ma, al tempo stesso e' ancora molto il lavoro da fare. Per esempio e' necessario estendere il numero delle strutture di raccolta, ancora insufficienti. E ancora troppi sono i rifiuti ingombranti che vengono abbandonati, se va bene, accanto ai cassonetti. Servono in questo senso piu' informazione e piu' sensibilizzazione''.