Near Miss cgil Ferrara

Sarebbe interessante capire perché nello stabilimento napoletano della Fiat di Pomigliano d’Arco era necessario, o per meglio dire, era “l’unica via possibile”, firmare un accordo sepa-rato, contro la FIOM, mentre altre opzioni pos-sibili non sono state prese in considerazione, oltre che dalla Fiat, nemmeno (del resto, non poteva es-sere altrimenti) dagli altri sindacati, men che meno dal Governo, a cui poco interessa quanto sia odio-so il modo con cui i lavo-ratori di Pomigliano sono stati costretti ad accettare quell’accordo. Anzi il Presidente del Consiglio ha dichiarato che essendo l'Italia un paese liberale e democratico, gli impren-ditori possono agire per il meglio dell’azienda.

Ma davvero un sindacato può ritenere che l'unica via possibile per sperare di salvare l'oc-cupazione, è rinunciare a diritti del Contratto e della Costituzione, come hanno fatto Fim-CISL,Uilm-UIL insieme all’UGL (sindacato noto-riamente “dedito alla sal-vaguardia degli interessi dei lavoratori e in parti-colare, degli operai”, ve-nendo - giustamente - da una tradizione come quel-la della CISNAL, ex sin-dacato legato ai fascisti dell’MSI)?

La Fiat ha già comun-que deciso che alcuni tipi di auto saranno fabbricati in Serbia, dove i lavora-tori hanno meno diritti, non esiste sindacato con-federale, quindi condizio-ni ideali per Marchionne (non importa nemmeno andare in paesi lontani come la Cina, l’India o la Russia) per poter produrre molto, guadagnare molto ed a basso costo.

Mentre in Italia, dichia-ra Marchionne, la produttività è scarsa, alla Fiat di Pomigliano ci sono perio-di di produzione del 20%, (dichiara sempre Mar-chionne), magari perché i lavoratori si “permettono” anche di ammalarsi, di fare sciopero quando l’azienda non rispetta il contratto o i diritti acqui-siti, di andare in permesso sindacale o ancora peggio in “permesso legge 104” per sostenere familiari ammalati.

Quindi, accordo senza diritti a Pomigliano, tra-sferimento di produzione in paesi più “amichevoli” e redditizi, costituzione di una nuova azienda (newco) in cui traghettare solo i lavoratori che accet-teranno l'accordo separa-to, disdetta dei contratti, a partire dal CCNL, e fuori-uscita da Confindustria per non avere più nessun vincolo, sanzioni e licen-ziamenti per RSU e lavo-ratori "non allineati" ed esclusione pregiudiziale nei confronti della FIOM e della CGIL.

E qualche "sindacalista" vorrebbe trasferire questo accordo separato anche a Termini Imerese, e poi a quali e quante altre imprese ???

Tutto ciò senza avere ancora parlato del merito dell'accordo, che forse salverà l’occupazione, ma che farà regredire di 50 anni i lavoratori, minando diritti e dignità, scambiati con la promessa del man-tenimento del posto di lavoro, per potere mante-nere la propria famiglia in un territorio dove - a volte - l’alternativa ad un one-sto lavoro, non è solo un lavoro precario, la disoc-cupazione o il lavoro “nero”, ma è la criminali-tà organizzata.

near miss ferrara

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