campagna per la sicurezza sul lavoro

Noi tifiamo per la tua vita. E’ questo lo slogan della campagna per la sicurezza sul lavoro che parte dal porto di Genova. E’ stata presentata nel pomeriggio a Palazzo San Giorgio ed è stata ideata dagli RLS di sito del porto di Genova e dall’Autorità Portuale, in collaborazione con la Asl 3 e con il patrocinio del Genoa. Oggetto della campagna sono quelli che tecnicamente vengono definiti dispositivi di sicurezza individuale, ovvero elmetto, guanti scarpe antinfortunistica e giubbotti e che spesso vengono vissuti dagli stessi lavoratori come un intralcio ma che possono salvare la vita. 

Da lunedì i depliant, che sono stati stampati in migliaia di copie,  verranno distribuiti a tutti i lavoratori portuali. Presentati contestualmente anche i video sulla safety che sono visibili sul nuovo sito dell’Autorità Portuale all’indirizzo www.porto.genova.it nella sezione web tv e che sono stati tradotti e pubblicati grazie alle americane  OSHA (Occupational Safety and Health Administration) e NMSA (National Maritime Safety Association ) . 

I video sono i primi di una serie che comprende, oltre al settore della movimentazione dei contenitori, anche l’attività  di sbarco di merce varia e le operazioni di riparazione ed allestimento delle navi.  Si tratta di supporti multimediali che l’Autorità Portuale utilizza in occasione dei corsi obbligatori dedicati ai lavoratori di nuova assunzione delle imprese portuali. Essi rappresentano alcuni casi di infortuni con esito mortale realmente accaduti nei porti degli Stati Uniti. 

I casi sono relativi alle più frequenti tipologie di incidente, come per esempio  il rischio di interazione uomo a terra/mezzo, presente in due filmati che illustrano la dinamica di due eventi distinti ma simili nella dinamica. Una lavoratrice a piedi uccisa da un carrello in fase di retromarcia e un lavoratore a piedi ucciso da un semirimorchio trainato da motrice durante l’inversione del mezzo. 

Gli altri due filmati si riferiscono ad eventi riguardanti la manovra in retromarcia di un semirimorchio eseguita con modalità non corretta e senza l’uso della cintura di sicurezza e la caduta di un contenitore dalla nave sulla banchina sottostante. In ogni filmato vengono indicate anche le possibili misure di prevenzione.

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