Il costo della mancata sicurezza sul lavoro

Rischio
Il costo della mancata sicurezza sul lavoro è di 45,2 miliardi euro l'anno, quanto l'intera manovra economica dei prossimi 4 anni. Il dato è stato riportato oggi da Rino Pavanello, segretario nazionale dell’Associazione Ambiente e Lavoro al Convegno “Icmesa 35 anni dopo” nell'anniversario del disastro della diossina di Seveso (era il 10 luglio 1976), con la fuoriuscita di diossina, che coinvolse una ampia area della Brianza, con ingenti danni sociali ed economici.

Pavanello ha anche ha reso noti i dati degli stabilimenti classificati “a rischio industriale rilevante” ai sensi della cosiddetta "Direttiva Seveso" (Decreto Legislativo n. 334/1999). Si tratta di circa 10.000 stabilimenti in Italia classificati "a rischio industriale rilevante" (dati aggiornati ad aprile 2011).

Di questi, 1.101 siti sono in classe "A" e "B", ovvero con maggiore quantità di sostanze pericolose e sottoposti alla vigilanza di Ministeri e Regioni. Circa 9.000 invece sono in Classe "C" (minori quantità e controllati da ASL e Vigili del Fuoco).

La mappa qui sotto illustra la distribuzione regionale dei siti considerati a "rischio rilevante". La Lombardia con 283 stabilimenti pericolosi guida di gran lunga la classifica.

Commenti

INFOTEL ha detto…
Non rispetta la legge sulla sicurezza sul lavoro. Per questo il cantiere per il parcheggio in piazza XXV Aprile è stato posto sotto sequestro d´urgenza. La procura di Milano, dopo un sopralluogo eseguito con l´Asl di Milano, settore Prevenzione sicurezza negli ambienti di lavoro (Psal), e la polizia, ha messo i sigilli all´area che da cinque anni condiziona la vita del quartiere e ha aperto un´inchiesta. Cinque gli indagati: il rappresentante del Comune che ha nominato l´esecutore dei lavori, il titolare della ditta appaltatrice e i tre titolari delle ditte subappaltatrici. Il reato contestato è proprio la mancata adozione di cautele contro gli infortuni sul lavoro.

Un altro stop, che potrebbe durare settimane, per i 322 box e 346 parcheggi a rotazione che avrebbero dovuto essere già pronti due anni fa, promessi l´ultima volta per l´estate ma dall´iter turbolento e a rischio di un ulteriore rinvio. Un altro stop per chi ha acquistato il garage, tra rincari e rinvii, e per i negozianti strangolati da anni di lavori che sperano "non si blocchi tutto ancora: è un inferno".

L´inchiesta, coordinata dal pm Maurizio Ascione, è scaturita dall´infortunio di un operaio addetto alla pompa di betonaggio, caduto lo scorso dicembre dentro la voragine. Dopo quell´episodio l´Asl ha effettuato il primo sopralluogo, a febbraio, e ha riscontrato alcune irregolarità in materia di sicurezza: mancanza di parapetti a protezione dei lavoratori che ogni giorno corrono il rischio di scivolare nel buco, scale pericolanti e non fissate a terra come prevede la normativa, scarsa illuminazione. Ma le prescrizioni impartite non sono state ottemperate dall´impresa costruttrice, la fiorentina Procogen, tanto che nel successivo sopralluogo dell´Asl a fine maggio, preceduto da incursioni fotografiche più discrete per raccogliere prove, la situazione era parsa pure peggiorata. Fino a quando è stato verificato il persistere di situazioni di pericolo. Risultato: cantiere chiuso, gru messe in sicurezza, divieto assoluto di entrata fino a quando le norme non verranno rispettate e la procura non deciderà il dissequestro.

Quanto ci vorrà? Non si può dire, settimane ma anche mesi, prima bisogna mettersi in regola. Già mesi fa venne contestata ai costruttori una "gestione della sicurezza solo formale ma non sostanziale che perdura da tempo - come spiega Susanna Cantoni, direttore del settore Psal - durante il sopralluogo non era nemmeno presente il responsabile della sicurezza". Non solo. La procura contesta anche un´irregolarità nella nomina del coordinatore per la sicurezza del cantiere, avendo riscontrato "un conflitto d´interessi": secondo chi indaga tale figura avrebbe dovuto essere individuata dal Comune e non, come avvenuto, dalla società concessionaria, la Progetto XXV Aprile. Specie se il legale rappresentante, Alessandro Ridi, risulta essere lo stesso dello ditta appaltatrice. Di qui l´anomalia rilevata.
INFOTEL ha detto…
Il precariato,ormai è noto, è nemico della sicurezza sul lavoro. Malgrado ciò, non è raro, purtroppo, che i lavoratori dipendenti siano costretti ad aprire partite iva per sollevare l’azienda da responsabilità e costi collegati”.

Lo ha affermato l’assessore al Lavoro della Regione Liguria Enrico Vesco, concludendo il convegno sulla sicurezza di oggi a Genova, sottolineando come “oggi più che mai c’è bisogno di una cultura della legalità. Per questo, in collaborazione con l’Inail, la Regione punta molto su percorsi di responsabilità sociale che possano incentivare le imprese virtuose e si è concentrata su un progetto di formazione alla sicurezza per gli studenti, che devono imparare già sui banchi di scuola la cultura dei diritti e dei doveri”.

Vesco, ha ribadito come la precarizzazione dei lavoratori e la corsa al ribasso degli appalti siano problemi che si allacciano strettamente a quello della sicurezza sui cantieri.
INFOTEL ha detto…
L’impegno della Provincia di Reggio per migliorare la sicurezza sul lavoro ha fatto un salto di qualità: anche i rappresentanti degli ordini professionali entrano a far parte del Comitato provinciale sulla salute e sicurezza sul lavoro. Inoltre, la Conferenza territoriale sociosanitaria si coordinerà con il Comitato per presentare ogni anno i dati relativi all'infortunistica e alle malattie professionali, e le azioni intraprese in termini di prevenzione. Ad annunciare le novità è stato il vicepresidente della Provincia, Pierluigi Saccardi, durante l'ultima riunione del comitato. “Come hanno ricordato anche i rappresentanti delle forze sociali - ha detto Saccardi - questi sono risultati che affermano la cultura della sicurezza sul lavoro nella mentalità dell'imprenditore e dei lavoratori, che non è solo un obbligo di legge e un orpello aggiuntivo. Per questo - ha aggiunto - faremo in modo che le aziende più virtuose in materia di sicurezza, quelle che si impegnano oltre gli obblighi di legge, possano avere più riconoscimenti, per essere di esempio e stimolo a tutto il sistema economico e del lavoro locale". “La scelta è stata fatta per sensibilizzare quelle imprese e attività economiche che non aderiscono ad alcuna associazione di categoria” ha aggiunto il loro coordinatore, Alberto Bergianti.
INFOTEL ha detto…
Nel corso della seduta, sono state presentate iniziative di formazione, tra cui quelle rivolte ai lavoratori maggiormente a rischio, come quelli stranieri e coloro che hanno contratti di lavoro a tempo determinato. In diversi settori, a partire da metalmeccanica, legno, agricoltura ed edilizia, sono stati prodotti e divulgati materiali didattici attraverso la collaborazione con le rappresentanze sociali. In particolare, nel settore edile si sta lavorando alla definizione di un Protocollo per la formazione mirato ai titolari di ditte individuali e alle imprese, differenziato a seconda delle diverse tipologie dei cantieri.
Inoltre, ci si occuperà anche delle malattie professionali: “Promuoveremo la diffusione delle più recenti pubblicazioni e dei materiali on-line sul tema – ha spiegato Sandra Berselli dell'Inail – Queste patologie rappresentano infatti la stragrande maggioranza delle denunce di malattie professionali”.