L’attività della Commissione consultiva permanente per la sicurezza sui luoghi di lavoro - Insediati nove gruppi di lavoro


Insediati nove gruppi di lavoro

La Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro ha costituito nove gruppi tecnici di lavoro, nei quali è garantita la presenza paritetica di rappresentanti delle Amministrazioni Pubbliche, comprese le Regioni, e delle parti sociali. I gruppi, che si riuniscono in media almeno una volta al mese, lavorano sui compiti attribuiti alla Commissione, come l’elaborazione di linee metodologiche per la valutazione dello stress lavoro correlato o l’individuazione delle regole per la patente a punti in edilizia.
Un comitato è stato, in particolare, chiamato a dare attuazione al sistema di qualificazione delle imprese, che ha lo scopo di individuare quali imprese possano operare e a quali condizioni. Durante le riunioni del gruppo di lavoro è stata condivisa l’opportunità, su proposta del ministero del Lavoro, di inserire tra le attività quelle che si svolgono in ambienti confinati, quali silos, pozzi, cunicoli e simili. In tal modo, potrebbero essere imposte alle imprese che possano svolgere attività in simili ambienti condizioni imprescindibili in termini di sicurezza, quali: una specifica formazione del personale sugli effetti degli agenti nocivi e sulle procedure “salvavita” per lavorare in ambienti confinati;
il possesso
da parte dell’impresa dei necessari dispositivi di protezione individuale, in modo che sia vietato ai committenti rivolgersi a imprese sprovviste e agli appaltatori o ai lavoratori autonomi di poter svolgere queste attività in difetto di opportune misure di prevenzione. Si realizzerebbe, così, il risultato di impedire ex lege che possano operare aziende che non dimostrino di aver rispettato il livello di sicurezza richiesto.

Concertazione con parti sociali e Regioni

Per condividere questa vera e propria strategia prevenzionistica, il ministero del Lavoro ha convocato il 7 ottobre scorso – nell’ambito della convention dedicata alla salute e sicurezza di Modena – una riunione con Regioni e parti sociali. In tale occasione il Ministero del lavoro ha proposto di imporre una serie di soluzioni operative obbligatoriamente applicabili ai lavori di manutenzione che possano implicare lo svolgimento di lavori in ambienti confinati, come la previsione di un’attività di formazione specifica – a carico delle imprese committenti – in ordine alle caratteristiche dei siti nei quali le attività a rischio debbono essere svolte, di durata di un giorno e precedente all’inizio dei lavori appaltati, in modo da impedire che le imprese appaltatrici possano entrare in ambienti di lavoro altamente pericolosi senza che sia stata effettuata un’attenta e completa informativa sul campo da parte dell’azienda committente;
il divieto
assoluto di subappalto in materia;
la
presenza obbligatoria di un rappresentante dell’impresa committente alle lavorazioni effettuate dall’impresa appaltatrice, in funzione di controllo e indirizzo a fini prevenzionistici delle attività dei lavoratori dell’appaltatrice e della loro interferenza con le attività dei lavoratori dell’impresa committente.
Nel frattempo, si sono attivati i comitati competenti in materia per lavorare su una linea operativa, nell’ottica della “buona prassi”, da condividere con Regioni e parti sociali e da diffondere al meglio nelle aziende e presso i lavoratori.

I fronti caldi del Ministero fuori dall a Commissione

Il ministero sta, inoltre, portando avanti altre attività, al di fuori dei compiti della Commissione consultiva per la salute e sicurezza sul lavoro.
Tra queste:
la definizione dello schema di decreto interministeriale per la costituzione e la regolamentazione del Sistema informativo nazionale per la prevenzione (Sinp).
Gli uffici del ministero hanno, infatti, completato il confronto con le altre Amministrazioni Pubbliche e redatto un testo condiviso.
Ora è in procinto di chiedere formalmente il parere del Garante per i dati personali e, subito dopo, di portare il provvedimento all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni; la prosecuzione dei confronti, formali e informali, sui decreti diretti a identificare le “peculiari esigenze” di determinati settori e attività e anche di quelle da applicare a alcune categorie di volontari (volontari della protezioni civile, volontari della croce rossa…). In relazione a tali volontari e alle cooperative sociali il Ministero ha provveduto a sentire gli organismi di riferimento predisponendo una prima bozza di provvedimento (ai sensi dell’articolo 3, comma 3-bis, del “testo unico”), da approvare entro il termine di legge del 31 dicembre p.v.. E’, inoltre, in fase inoltrata la discussione con i rappresentati del ministero delle Infrastrutture e le parti sociali del settore trasporti finalizzata alla adozione di un decreto interministeriale dedicato alla segnaletica stradale per i cantieri in presenza di traffico veicolare: si è deciso in quella sede di costituire un gruppo tecnico che predisponga un primo documento da discutere
con le Regioni nei prossimi giorni.
Altro impegno riguarda la predisposizione del decreto per individuare le modalità per l’effettuazione delle verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro e dei criteri per l’abilitazione dei soggetti pubblici o privati legittimati a realizzarle. Nelle ultime riunioni tra i
rappresentanti dei ministeri del Lavoro, della Salute e dello Sviluppo con i rappresentanti delle Regioni e dell’ex Ispesl è stata predisposta la versione del testo che verrà, a breve, trasmesso
alla Conferenza Stato-Regioni.
Inoltre il ministero lavora alla predisposizione della bozza di decreto relativo alle autorizzazioni per i lavori sotto tensione e alla definizione di una campagna nazionale per la prevenzione in edilizia, da realizzare con l’Inail e col coinvolgimento delle parti sociali.
Sono, infine, in fase avanzata le bozze, definite con Inail, Ispesl, Regioni e parti sociali, su contenuti e modalità della formazione del datore di lavoro che intende svolgere in proprio i compiti del Servizio di prevenzione e protezione e dei contenuti e modalità della formazione dei dirigenti, preposti e lavoratori.

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