Le Consigliere di parità: competenza ed esperienza al servizio delle lavoratrici - Compiti e funzioni a livello nazionale, regionale e provinciale


Compiti e funzioni a livello nazionale, regionale e provinciale

La Consigliera di parità svolge funzioni di promozione e controllo dell’attuazione dei principi di uguaglianza, opportunità e non discriminazione tra donne e uomini nel lavoro.
Si tratta di una figura istituzionale che nasce nel 1984, ma i suoi compiti sono stati, via via,aggiornati con interventi normativi nel 1991, nel 2000 e nel 2006, con il cosiddetto Codice delle Pari Opportunità.
Nella tutela dei principi di parità, opera accanto alla Commissione per le pari opportunità tra uomo e donna e al Comitato per l’imprenditoria femminile presso il Dipartimento per le Pari opportunità e al Comitato nazionale per l’attuazione dei principi di parità di trattamento e uguaglianza di opportunità tra lavoratori e lavoratrici presso il ministero del Lavoro, oltre che agli organismi istituiti dai contratti collettivi.
Le Consigliere sono professioniste con specifiche competenze ed esperienza pluriennale in materia di lavoro femminile e normative sulle pari opportunità.
La legge prevede che l’ufficio sia istituito a livello nazionale, regionale e provinciale:
una figura ben radicata sul territorio, di cui conosce esigenze e specificità, capace di interpretare il necessario dialogo fra istanze locali e amministrazione centrale.
Le Consigliere collaborano con gli Assessorati al Lavoro e alle Pari Opportunità degli Enti territoriali e sono componenti degli organismi locali deputati a realizzare le politiche attive del lavoro (Commissioni tripartite, Tavoli di partenariato, Commissioni di parità, Commissione per l’impiego).
La legge prevede una Consigliera di Parità titolare e una supplente, nominate con decreto del ministro del Lavoro di concerto con il ministro per le Pari Opportunità previa designazione, per le Consigliere territoriali, degli Enti locali. Il mandato ha durata quadriennale, rinnovabile una sola volta.
Le Consigliere intraprendono ogni iniziativa utile per realizzare la parità nelle condizioni di lavoratori e lavoratrici: rilevano situazioni di squilibrio di genere, violazioni alla normativa in materia di pari opportunità e garanzia contro le discriminazioni; promuovono progetti e assicurano la coerenza della programmazione delle politiche di sviluppo territoriale rispetto agli indirizzi comunitari, nazionali e regionali in materia di parità; sostengono le politiche attive del lavoro sia da parte dei soggetti pubblici che privati; diffondono la conoscenza e lo scambio di buone prassi d’informazione e formazione culturale;
verificano i risultati dell’attuazione
del Codice per le Pari Opportunità.
Nello svolgimento di questi compiti, operano in qualità di pubblici ufficiali e hanno l’obbligo di segnalazione all’Autorità giudiziaria.
Attualmente la Consigliera nazionale di parità
è Alessandra Servidori.
Svolge tutte le
funzioni e le attività proprie delle Consigliere di parità, ma ha legittimazione processuale per i casi di discriminazione collettiva e di rilevanzanazionale.
La legge riserva una quota
del “Fondo per l’attività delle Consigliere e dei Consiglieri di parità” all’attività della Consigliera nazionale che dovrà impegnarla anche per il funzionamento e i programmi di attività della Rete nazionale.
La Consigliera nazionale
svolge una continua azione di coordinamento fra tutte le Consigliere dislocate sul territorio.
Le disponibilità finanziare su cui può far conto
sono determinate annualmente, con decreto a firma congiunta del ministro del Lavoro e del ministro per le Pari Opportunità; effettua una programmazione delle iniziative e attività da realizzare in via prioritaria nel pieno rispetto delle indicazioni di legge. Il suo mandato istituzionale prevede che mantenga costanti ed efficaci rapporti con altri ministeri e organi istituzionali, partecipando costantemente a tavoli di studio e commissioni;
che presenti
progetti presso altri organismi nazionali competenti in tema di occupazione, formazione e conciliazione;
che predisponga pareri su
emendamenti di legge e in materia di diritto antidiscriminatorio e pari opportunità;
aggiorni
la banca dati su discriminazioni e attività di conciliazione extragiudiziaria;
partecipi alle
attività comunitarie e internazionali.
La Consigliera
è componente del Comitato nazionale di parità e del Collegio istruttorio; partecipa ai Comitati di sorveglianza sui Fondi strutturali;
è referente del Tavolo tecnico insieme agli Ispettori del lavoro, con particolare attenzione alla sicurezza sui luoghi di lavoro in ambito femminile.

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