Il piano di emergenza in caso di incendio

In un’azienda, grande o piccola che sia, trovarsi coinvolti in un emergenza per incendio o per infortunio pur sembrando ad alcuni una probabilità abbastanza remota - non è del tutto impossibile.
La conferma la si può avere con una rapida analisi dei dati statistici del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che in Italia ogni anno svolge oltre 600.000 interventi di soccorso tecnico urgente.
Di questi, circa 40.000 sono correlati ad emergenze verificatesi in attività lavorative.
Inipendentemente dai materiali depositati o impiegati nelle lavorazioni e dalle caratteristiche costruttive ed impiantistiche dell’azienda, uno degli aspetti che hanno avuto (e sempre avranno) grande impatto sull’evoluzione dell’evento-emergenza è quello relativo a come sono stati affrontati i primi momenti, nell’attesa dell’arrivo delle squadre dei Vigili del Fuoco.
Uno strumento basilare per la corretta gestione degli incidenti (siano essi incendi, infortuni, fughe di gas o spillamenti di sostanze pericolose) è il cosiddetto “piano di emergenza”.
In tale documento sono contenute quelle informazioni-chiave che servono per mettere in atto i primi comportamenti e le prime manovre permettendo di ottenere nel più breve tempo possibile i seguenti obiettivi principali: 
-salvaguardia ed evacuazione delle persone 
-messa in sicurezza degli impianti di processo 
-compartimentazione e confinamento dell’incendio 
-protezione dei beni e delle attrezzature 
-estinzione completa dell’incendio. 
I piani di emergenza ben strutturati prevedono inoltre le operazioni per la rimessa in servizio in tempi ragionevoli ed il ripristino delle precedenti condizioni lavorative.

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