Il Premio per le buone pratiche nella manutenzione

Undici i soggetti premiati in nove settori diversi
I settori interessati dal Premio per le buone pratiche nella manutenzione istituito nell’ambito della Campagna europea “Ambienti di lavoro sani e sicuri” sono nove. Per ciascun settore hanno ricevuto il riconoscimento diverse aziende.
SOWTWARE
Sono state presentate diverse buone pratiche da parte di numerose aziende.
Tra queste può essere citata, ad esempio, la Ineos Manufacturing Italia spa che ha messo a punto da alcuni anni un sistema informatizzato su base Access per permettere a chiunque, nei luoghi di lavoro, attraverso i personal computer aziendali, di segnalare situazioni potenziali o contingenti di pericolo.
Spesso, nei luoghi di lavoro, vengono osservate, infatti, dai lavoratori situazioni di potenziale rischio per la sicurezza, ma non sempre i lavoratori stessi hanno i mezzi per poter segnalare queste situazioni e perle all’attenzione dei livelli manageriali, al fine della loro gestione.
Il Sistema brevettato si occupa di mandare una email ai responsabili aziendali e al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Rls), in modo che possano essere messe in atto con efficacia e puntualità azioni correttive o preventive.
Il sistema informatizzato ha permesso di aumentare le segnalazioni annue del 500%, cioè da circa 40 a 200 l’anno.
Questo ha facilitato l’attività di Valutazione dei rischi e ha incrementato il numero di azioni di Sicurezza sul campo, anche di manutenzione preventiva.
ENERGIA
La Divisione generazione ed Energy management di Enel si è impegnata a realizzare un progetto denominato “Azione di maggior supporto”.
L’iniziativa ha coinvolto apertamente i lavoratori delle imprese appaltatrici con lo scopo di sensibilizzare il personale delle stesse sulla sicurezza propria e altrui e sulla necessità dell’adozione in ogni momento di comportamenti sicuri e di procedure e provvedimenti per operare in sicurezza.
Incoraggianti sono stati i risultati in merito alla riduzione dei livelli di infortuni: da 24 infortuni (di cui sette gravi e due mortali) nel biennio 2007-2008 a sette infortuni (zero gravi e zero mortali) nel biennio 2009-2010.
Il progetto mira,inoltre, a sostenere il cambiamento culturale verso l’esecuzione in sicurezza dei lavori affidati alle imprese nel rispetto delle norme comportamentali e delle disposizioni di legge.
RICERCA E SVILUPPO
Per il settore RICERCA E SVILUPPO l’Enea ha predisposto una pianificazione del controllo e la manutenzione secondo le disposizioni di legge su un territorio di circa 98 ettari che comprende 150 edifici:
alcuni di essi sono realizzati con componenti strutturali contenenti amianto. Il progetto denominato “La mappatura figurata” ha previsto, con l’ausilio degli strumenti informatici, la progettazione di uno schema figurativo, di semplice lettura, da associare alle planimetrie degli edifici nella mappa generale, in modo che si possa individuare con immediatezza qual è lo stato di attuazione complessivo del Piano delle manutenzioni: in particolare, dove è presente il rischio, dove è necessario programmare interventi a breve, medio, lungo termine; che tipo di interventi effettuare;
le quantità di materiali da bonificare.
Inoltre, la rappresentazione grafica semplificata consente al lettore inesperto in materia di comprendere immediatamente l’informazione. E’ stato inoltre definito uno schema di permesso di lavoro che serve al Responsabile per il controllo per autorizzare preventivamente gli interventi.
MACCHINE
La Sanofi Aventis ha trovato una soluzione originale per la verifica periodica, con cadenza decennale, di integrità della caldaia di stabilimento, come da direttiva 97/23/CE PED e DM 329/04. La verifica periodica di integrità prevede un’ispezione visiva e una prova idraulica delle diverse camere, tra le quali il corpo cilindrico.
Il corpo cilindrico caldaia è difficilmente accessibile per la presenza di elementi strutturali per scambio termico, lamierini e per le ridotte dimensioni dei portelli d’accesso posti ai due lati opposti del corpo stesso.
E’ stato predisposto un team di lavoro in collaborazione con la ditta appaltatrice,con la quale sono state identificate le misure di prevenzione e protezione necessarie.
Dopo un’analisi di mercato sulle tecnologie disponibili per il recupero in caso di emergenza, dalla quale è emerso che tutti i dispositivi di recupero in commercio non erano applicabili al caso specifico, si è proceduto alla progettazione di un nuovo dispositivo di recupero in collaborazione con la ditta specializzata.
Grazie al lavoro del team è stato progettato un nuovo dispositivo costituito da un attacco alle caviglie con nastri tessili e fibbie e verricello di recupero con adeguato ancoraggio.
Il nuovo dispositivo di protezione individuale ha di fatto ridotto il rischio legato al recupero dell’operatore in caso di emergenza. Per quanto riguarda
il rischio chimico e le radiazioni ottiche artificiali, è stata acquistata e utilizzata un’innovativa maschera per saldatura con schermo a Led e sistema di pressurizzazione positiva, con aria filtrata.
Per quanto concerne, invece, i rischi legati al lavoro in spazio confinato è stata programmata l’assistenza costante di due operatori adibiti al monitoraggio e, nel caso,al recupero dell’operatore adibito alla rimozione dei lamierini nel corpo caldaia. La possibilità di formazione di atmosfere anossiche è stata monitorata in continuo con l’utilizzo di analizzatori portatili d’ossigeno.
Infine, è stata redatta una procedura operativa per la rimozione dei lamierini del corpo caldaia in modo da garantire la costante presenza di una superficie
regolare e continua sulla quale l’operatore sarebbe potuto scivolare durante l’operazione di recupero nel caso di emergenza.
Tutte le informazioni e le modalità di gestione del lavoro e delle eventuali situazioni di emergenza sono state raccolte e formalizzate in apposita procedura redatta in collaborazione con la ditta appaltatrice.
Prima di procedere all’esecuzione del lavoro, è stato elargito un training specifico con simulazione preliminare della procedura di lavoro e sui dispositivi di protezione a tutto il personale coinvolto.
Il coinvolgimento attivo della ditta appaltatrice, con conseguente incremento della cultura della sicurezza, rappresenta per lo stabilimento un grande risultato.
Inoltre, la creatività dimostrata nella realizzazione di una soluzione fuori dagli schemi ha messo in evidenza la sensibilità del personale interno nei confronti della sicurezza.
Sempre nello stesso settore, anche la Fulgar spa ha realizzato per le operazioni di manutenzione ordinaria, che rappresentano circa il 30% del totale
in frequenza e gravità del fenomeno infortunistico,una Check-list. Questa ha fatto in modo che la verifica del rispetto degli obblighi di igiene e sicurezza
sia il punto centrale e iniziale di ogni operazione di manutenzione macchine.
Lo scopo finale è stato quello di rendere la sicurezza sul lavoro una buona abitudine, soprattutto mentale. Tra i risultati più importanti, è possibile evidenziare la riduzione del fenomeno infortunistico, la riduzione dei costi di manutenzione, il miglioramento delle condizioni lavorative, la partecipazione attiva dei lavoratori, che ha, dunque, dato vita a una migliore manutenzione.
Trasporti
Il gruppo Ferrovie dello Stato si è attivato nel promuovere una soluzione denominata “Totem” e basata sulla diffusione capillare di tutte le informazioni di Salute e sicurezza sul lavoro e pubblicazione di tutta la documentazione ufficiale emessa da Rfi.
Stabilire una modalità interattiva di diffusione delle informazioni di salute e sicurezza sul lavoro presso i luoghi di lavoro attraverso uno strumento permanentemente attivo è stato l’obiettivo prioritario.
EDILIZIA
Il gruppo Tarkett spa viene premiato per il progetto denominato “Sistema di gestione: World class manufacturing”.
L’iniziativa si è basata sull’adozione del sistema di gestione “World Class Manufacturing” per creare una organizzazione con sensibilità, coscienza e performance di sicurezza di classe mondiale.
USL
Particolare importanza riveste il tema della pulitura in ceramica per la riduzione del rischio da silice libera cristallina. 
L’esposizione a silice libera cristallina, il cui potenziale cancerogeno è stato recentemente rivalutato dalla Iarc(International agency for research on cancer),continua ad essere presente negli ambienti di lavoro dove si producono piastrelle in ceramica.
Uno specifico gruppo di lavoro misto, formato da operatori dei Servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (Spsal) delle Aziende Usl di Modena e Reggio Emilia, da tecnici messi a disposizione dal mondo delle imprese ceramiche (attraverso la loro organizzazione Confindustria Ceramica),delle aziende di produzione di macchine per ceramica (anche in questo caso attraverso l’Associazione - Acimac) e da rappresentanti delle organizzazioni sindacali ha predisposto una serie di schede di buone prassi per la riduzione del rischio da esposizione a silice libera cristallina nel comparto.
Tra queste buone pratiche, trasversale a tutto il comparto, è inserita quella relativa alla Pulitura dalle polveri, che può essere intesa come manutenzione sicura sia di tipo preventivo/proattivo nelle situazioni di progettazione e istallazione di nuovi impianti sia di tipo correttivo/reattivo nel caso di macchine e impianti già istallati e in funzione.
Tra i risultati incoraggianti, vale la pena di sottolineare la riduzione dei livelli espositivi alle polveri contenenti silice e, in prospettiva, la riduzione delle patologie correlate (polmonari ed extrapolmonari). 
Il fattore di maggior successo è legato al modello di intervento che ha visto coinvolte le aziende (sia ceramiche che quelle di produzione di macchine e impianti), i sindacati e gli organi di controllo rappresentate dai Spsal delle Usl: il tutto coordinato all’interno del Network italiano silice (Nis). Anche nella realizzazione delle misure sono stati coinvolti diversi soggetti: Rls, consulenti, lavoratori e preposti attraverso specifiche iniziative formative.
Sempre nello stesso settore è possibile citare il progetto del Servizio di prevenzione igiene e sicurezza negli Ambienti di lavoro (Spisal) dell’Ulss di Vicenza “Tra terra e cielo”. Il questionario e il manuale che completano il progetto hanno lo scopo di diffondere la cultura della sicurezza nelle aziende, anche in relazione ai rischi rilevati con maggior frequenza nel territorio di competenza. 
Attraverso una ricerca condotta nella Ulss sono stati analizzati gli infortuni con prima prognosi di almeno 20 giorni, accaduti dal 1992 al 2009: le cadute in piano rappresentano
tra questi il 14% degli eventi, ai quali si deve aggiungere un ulteriore 22% dovuto a cadute
dall’alto. 
In merito alla cadute in piano, la letteratura internazionale riporta percentuali ancora maggiori e indica che i settori di attività e le circostanze di accadimento sono i più disparati;
inoltre, la causa iniziale, cioè la perdita di equilibrio, è dovuta alla combinazione di più fattori:
strutturali, organizzativi, individuali. 
Si è, dunque, pensato di fornire un questionario e delle indicazioni applicabili che permettano l’analisi dei problemi da risolvere per prevenire le perdite di equilibrio e le cadute, o almeno per limitare la gravità delle lesioni. 
La parte finale delle indicazioni riguarda due rischi rilevanti connessi agli interventi manutentivi, che determinano frequentemente infortuni mortali o gravi come le cadute dall’alto (da tetti, da attrezzature, dalle scale portatili) e la manutenzione con macchine
in movimento. 
Tra i risultati più promettenti,sicuramente è possibile notare il coinvolgimento di quanti sono interessati alle diverse problematiche della prevenzione e in questi anni hanno collaborato alla diffusione della cultura della sicurezza nelle aziende e la semplicità di applicazione degli interventi proposti.
FORMAZIONE
Nel settore formazione, che rappresenta uno degli aspetti qualificanti della prevenzione, l’Associazione Aifos ha messo a punto un corso che si rivolge ai lavoratori in generale, con particolare attenzione alla piccola e media impresa e artigianale, nonché ai subappaltatori, che svolgono, in esclusiva, attività di manutenzione in forma di appalto e servizi periodici e costanti nel tempo.
Il pericolo ricorrente nella manutenzione è la scarsa formazione dei lavoratori.
Il rischio è anche dovuto alla scarsa conoscenza di semplici azioni e operazioni che l’azione formativa si propone di colmare. Una buona formazione dei lavoratori avrà come esito una buona manutenzione, con la conseguente riduzione degli incidenti sul lavoro.
Lo strumento messo a disposizione delle imprese consente l’immediata applicazione e realizzazione dei corsi di formazione per i lavoratori.
Il modello del corso, programma da svilupparsi in tutte le sue parti con slide e linee guida,ne consente un’azione efficace poiché vi è una continua interazione tra i soggetti partecipanti alla formazione. Lo strumento viene messo a disposizione dei subappaltatori affinché il proprio personale sia adeguatamente formato per le attività di manutenzione.
SERVIZI
Per il settore servizi Assosistema (l’Associazione del sistema industriale integrato di beni e servizi tessili e medici affini, un settore che quotidianamente eroga servizi e prodotti a oltre due milioni di persone in Italia) si è distinta per l’approccio alla cultura della sicurezza sul lavoro fondato sul dialogo sociale e sugli aspetti, spesso tralasciati, legati alla corretta manutenzione dei Dispositivi di protezione individuale (Dpi). Il progetto è stato denominato:Linee guida rivolte alle aziende al fine della corretta somministrazione e manutenzione dei Dpi.
Il lavoratore che indossa Dpi in ottimo stato, infatti, vede ridursi notevolmente i rischi all’apparato respiratorio e legati a infezioni e malattie cutanee. Il coinvolgimento del lavoratore è stato realizzato anche mediante segnalazioni circa l’effettiva capacità protettiva del dispositivo fornito (ad esempio con la verifica circa la persistente fluorescenza delle bande o l’assenza di segnali di usura sul capo).

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