L'informazione chiara e precisa


Inoltre tutti i modelli comunicativi prevedono che l’informazione trasmessa sia chiara, precisa, non ambigua, adeguata al destinatario, resa semplice (cioè non contorta ed eccessivamente complessa ed articolata), trasparente, comprensibile, legittimata e opportuna.
Costruire un sistema interno di informazione e comunicazione costituisce pertanto un importante aspetto gestionale per ogni struttura organizzativa, alla luce di quelli che sono gli obblighi formativi e informativi di ogni azienda in merito alla comunicazione della sicurezza (con riferimento all’informazione/ formazione dei lavoratori, come stabilito nel D. Lgs. 81/2008).
La formazione deve interagire con un’idonea valutazione dei rischi e non è limitata solo a un rispetto formale della normativa, ma richiede che vi sia una positiva azione continua del datore di lavoro volta a verificare l’effettiva assimilazione da parte dei lavoratori.
In più vige l’ulteriore obbligo di più intensa formazione per:
neo-assunti,
dipendenti terzi,
lavoratori flessibili,
lavoratori in attività pericolose e in luoghi solitari,
lavoratori giovani,
lavoratori esposti a rischi particolari.
Per gli aspetti connessi alla ricezione dell’informazione, gli studiosi di comunicazione propongono un modello di codifica/decodifica che mette in luce varie possibilità di lettura del messaggio (cioè dell’informazione ricevuta):

1) Lettura preferita in cui il destinatario decodifica il messaggio nell’esatta maniera in cui era stato codificato e voluto dall’emittente, e presuppone la presenza di un codice egemonico (cioè di un linguaggio definito e stabilito, quindi supportato da evidenza scientifica e tecnica) in cui la fonte si esprime e che suscita l’approvazione del destinatario.

2) Lettura negoziata in cui il destinatario elabora il messaggio in maniera sostanzialmente conforme ma lo rimodula e lo personalizza secondo il proprio orizzonte di attesa.

3) Lettura oppositiva in cui il destinatario rifiuta il contenuto del messaggio, pur comprendendone le ragioni, per opposizione nei confronti dell’emittente e del “linguaggio” a cui esso fa riferimento.

In questo scenario il ruolo del destinatario deve essere valutato in rapporto al ruolo della comunicazione nella formazione della soggettività. Proprio questa funzione è di fondamentale importanza nella società attuale, in virtù delle fondamentali trasformazioni in atto.
Oggi si parla della moderna società come di un “villaggio globale”, in cui, tanto nella vita privata che in quella associativa, non si può più fare a meno di interessarsi e analizzare la comunicazione in tutti i suoi aspetti: linguistici, sociali, psicologici e mass-mediologici, in modo da consentire una maggiore comprensione del proprio agire e di quello degli altri.

È importante, quindi, alla luce di questi aspetti, che ogni azienda riesca ad instaurare un corretto rapporto comunicativo fra dirigenza e lavoratori e fra i lavoratori stessi.

Commenti