Una corretta informazione-formazione


Un ruolo delicato nel processo comunicativo aziendale, considerata la tipologia di dati trattati, è quello del medico competente, il quale per effettuare una corretta informazione-formazione dei lavoratori deve saper padroneggiare tutti i meccanismi comunicativi, deve avere buone capacità relazionali soprattutto per saper stabilire un rapporto di fiducia con i lavoratori attraverso l’applicazione di idonee strategie comunicative con particolare riferimento ai controlli sanitari e alle attività di formazione e informazione.
Nell’ambito della prevenzione e della sicurezza sul lavoro è, come detto, importante che la comunicazione, intesa come il passaggio di informazioni tra più persone, sia efficace.
In particolare questa caratteristica di efficacia riguarda l’attività del medico competente, la cui capacità di comunicare con il lavoratore è fondamentale per una adeguata applicazione e gestione della sorveglianza sanitaria e della formazione-informazione in ambito aziendale.
Nel sottolineare l’importanza per il medico competente di avere capacità di stabilire una buona relazione con il lavoratore, spesso, tuttavia, viene sottovalutata la necessità di adoperare una buona comunicazione, e ciò in genere determina effetti negativi sulla diffusione delle tematiche sulla sicurezza in azienda e anche sull’attività di sorveglianza sanitaria.
Attivare il processo comunicativo in ambienti non idonei, rumorosi o non adeguatamente illuminati, e magari in presenza di altre persone da ritenersi estranee il quel momento al contesto, o ancora in situazioni di disordine o in fretta, ebbene tutti questi aspetti costituiscono di fatto tutti elementi che possono disturbare e ostacolare una comunicazione agevole ed efficace.
Essendo la comunicazione un evento che richiede l’interazione tra un soggetto mittente e un soggetto ricevente, per cui si sviluppa secondo un percorso attivo e bidirezionale, e considerando che ogni messaggio informativo può essere scisso in una parte “di contenuto”, che riguarda il concetto e il significato dell’informazione che si vuole trasmettere attraverso dati, parole, termini, notizie, e in una parte “di forma”, vale a dire l’aspetto di relazione inteso come l’insieme delle modalità con cui il messaggio viene trasmesso, ebbene si è rilevato che l’aspetto relazionale è di fondamentale importanza in quanto contribuisce per il 90% sull’efficacia comunicativa a fronte del contenuto che incide solo per il 10% all’effetto finale.
Quanto detto vale per la comunicazione in generale, ma trova importante riscontro nell’ambito dell’attuazione delle misure di prevenzione e protezione per la sicurezza nei luoghi di lavoro, per cui coinvolge tutte le figure interessate e in particolare, come detto, il medico competente, che ha necessità di “arricchire” le proprie analisi e diagnosi, soprattutto per quanto concerne l’aspetto della visita medica del lavoratore, con elementi altresì importanti come il tono della voce, le espressioni mirate a mettere l’interlocutore a proprio agio, la gestualità, la mimica facciale e la scelta delle parole, tutti elementi che migliorano la comprensibilità del dato trasmesso, determinando così l’efficacia del processo comunicativo.
E’ importante altresì capire la psicologia, la condizione emozionale e lo stato d’animo dell’interlocutore, tenendo presente che, quindi, la qualità delle informazioni deve essere opportunamente modulata e fornita secondo la sensibilità di chi ascolta: l’efficacia del processo comunicativo, infatti, dipende dal comportamento di entrambe le parti in causa, per cui la disponibilità al dialogo e all’ascolto è un elemento sicuramente apprezzato e capace di determinare un atteggiamento di apertura nel paziente, così come pure il fatto, da parte del medico, di “spiegare” quanto si sta facendo, il tutto ovviamente nei limiti deontologici imposti dalla professionalità e dalla natura tecnica e scientifica degli argomenti, che rendono a volte incomprensibili certi discorsi di medicina a chi non è della materia.

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