La procedura di valutazione

La valutazione del rischio va effettuata per singolo lavoratore, tranne che, sia possibile, per ragioni di semplicità applicativa,identificare i lavoratori in gruppi omogenei di esposizione in ragione delle attività e delle mansioni svolte.
Ciascun gruppo infatti si diversifica per le caratteristiche dei campioni trattati ed il tipo di analisi specifiche effettuate.
L’analisi sarà così estesa, per ciascun gruppo di lavoro omogeneo, ad ogni singolo operatore, oppure ove il tipo di attività lo consenta ad un operatore di riferimento.
La procedura di valutazione ha inizio con la raccolta di informazioni riguardanti:
1) gli agenti chimici utilizzati e le loro proprietà intrinseche;
2) l’analisi delle mansioni, delle attività e degli ambienti di lavoro (laboratori);
3) le misure preventive e protettive adottate.
I dati da rilevare per avere informazioni sugli agenti chimici utilizzati sono:
1) l’elenco degli agenti chimici pericolosi;
2) le quantità degli agenti chimici utilizzati e quelli stoccati;
3) le loro proprietà chimico-fisiche;
4) le classificazioni di pericolo (classificazione ed etichettatura delle sostanze – CLP);
5) i valori limite cioè i valori di soglia per l’esposizione, al di sotto dei quali sono considerati essere controllati i rischi per la salute.
Si è ritenuto opportuno riferire tutti i dati rilevati ad un periodo di tempo pari ad una settimana rappresentativa dell’attività di laboratorio.
Tutti i dati di input relativi agli agenti chimici, alle mansioni e alle attività, e le misure di prevenzione e protezione,vengono raccolti sinteticamente in due schede di rilevazione compilate e firmate dal singolo operatore esposto, e dal responsabile del gruppo di lavoro del laboratorio di cui l’operatore fa parte.
Al fine di minimizzare l’incertezza dovuta alla soggettività della compilazione di alcuni dati è opportuno effettuare un confronto delle schede acquisite con i dati relativi alle mansioni e alle attività svolte, contenuti nel Documento di Valutazione del Rischio.
Relativamente alle informazioni sulle mansioni e sulle attività dei lavoratori esposti, l’analisi deve essere condotta sulla base della suddivisione nei gruppi omogenei di esposizione rappresentativi della organizzazione della struttura laboratoristica (ad es. gruppo acque, alimenti, emissioni, pesticidi, ecc. …). Devono essere raccolte le informazioni relative alla mansione svolta, all’attività lavorativa e agli ambienti di lavoro (cfr. scheda di rilevazione di mansioni, attività, locali).
I parametri strutturali, impiantistici e dei locali sono aspetti da prendere nella massima considerazione e da analizzare con attenzione nella valutazione del rischio chimico e nella predisposizioni delle procedure per gli interventi da attuare in caso di emergenza.
Preliminarmente, deve essere verificata l’avvenuta attuazione degli interventi di prevenzione e protezione in base ai principi dell’igiene del lavoro con riferimento alle misure e principi generali per la prevenzione dei rischi di cui all’art. 224 del D.Lgs. 81/2008.
Queste misure di carattere generale devono essere applicate ancora prima di valutare il rischio da agenti chimici;
in altre parole qualsiasi modello usato per la stimare l’entità del relativo rischio chimico non potrà prescindere dall’attuazione preliminare e prioritaria dei principi e delle misure generali di tutela dei lavoratori.

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