Individuare velocemente i disturbi muscolo-scheletrici degli arti superiori in ambito lavorativo

Nell’ultimo anno è stato finanziato dal Ministero della salute, Direzione Generale della Ricerca Scientifica e Tecnologica, un importante progetto torinese di ricerca finalizzata. Si tratta di uno studio per aumentare la comprensione dei disturbi muscoloscheletrici che coinvolgono gli arti superiori (UEMSD) e in particolare l’individuazione precoce di tali disturbi nei lavoratori.
Il progetto è gestito da un gruppo di lavoro multidisciplinare composto dal Servizio di Epidemiologia dell’ASL TO3, dal Laboratorio di Ingegneria del Sistema Neuromuscolare e della Riabilitazione Motoria (LISiN, Consorzio per la Ricerca e l’Educazione Permanente, Politecnico di Torino), dal laboratorio di Fisiologia (dip. di Neuroscience dell’Università di Torino) e dal Servizio di Medicina del Lavoro dell’ospedale CTO di Torino.
I disturbi muscolo-scheletrici degli arti superiori costituiscono un problema clinico di gravità crescente nei paesi industrializzati.
Sempre più individui sono afflitti da sofferenze fisiche, psicologiche e sociali di lunga durata. 
Considerando il numero di persone colpite, è stato calcolato che questi disturbi hanno un impatto assai negativo sulla società, in termini di riduzione della forza-lavoro e del reddito, di aumento delle cure mediche e delle assenze per malattia, di pensionamento anticipato.
Studiare questo tipo di disturbi è importante innanzitutto perché sussistono vari problemi di classificazione. 
Gli UEMSD includono un ampio spettro di patologie infiammatorie e degenerative che interessano muscoli,tendini, legamenti, nervi periferici e le loro strutture vascolari; 
le diverse classificazioni suggerite dalla letteratura e utilizzate in vari studi danno luogo ad alcuni problemi di comparabilità. 
Oltre alla classificazione,occorre considerare come, per l’insorgenza di tali disturbi, siano coinvolti numerosi fattori di rischio. 
I disturbi muscolo-scheletrici costituiscono una tipica malattia professionale, tuttavia sono stati identificati molti diversi fattori di rischio di natura ergonomica (come l’intensità della contrazione muscolare, la frequenza di lavoro, movimenti ripetitivi, carico statico di
lunga durata, la moderazione biomeccanica e posturale, le vibrazioni), e fattori di rischio di natura psicosociale (come elevate richieste lavorative e lunghi orari di lavoro).
Infine è importante considerare che, anche se le ipotesi sono molte, i meccanismi alla base dello sviluppo degli UEMSD sono ancora largamente sconosciuti.
Gli obiettivi del progetto, nel dettaglio, consistono nel:
1) fornire criteri per la diagnosi oggettiva e classificazione degli UEMSD;
2) identificare biomarker (bio-marcatori) per la diagnosi precoce e la prevenzione di tali
disturbi. 
I biomarker sono parametri funzionali che permettono di caratterizzare la suscettibilità alla fatica dei muscoli scheletrici, le soglie sensoriali individuali e propriocettive, la reattività vascolare in tessuti muscolari. 
L’integrazione e la correlazione dei molti marcatori diversi forniranno un quadro dettagliato dello stato muscolo-scheletrico dei soggetti in studio.
Il progetto prevede lo sviluppo di nuove tecniche di analisi del segnale elettromiografico di superficie ad alta densità per cercare biomarker innovativi impiegati nella diagnosi degli UEMSD; 
l’individuazione di una serie d’indicatori funzionali e biochimici per caratterizzare in modo dettagliato la condizione muscolare dei soggetti (aspetti sensoriali, motori, funzionali e circolatori locali); 
l’attenta valutazione di casi di UEMSD non specifici (non inquadrabili in patologie note) messi a confronto con casi specifici anche per esaminarne la progressione e la persistenza a un anno di follow-up; 
il monitoraggio dei cambiamenti in questi marcatori nel tempo e la valutazione della correlazione con i cambiamenti nelle caratteristiche cliniche della malattia.
Con l’avvio di questo progetto così ampio e strutturato, si è formato a Torino il primo gruppo di ricerca esperto per gli UEMSD in ambito occupazionale, in grado di affrontare il problema con un approccio multidisciplinare.

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