PUNTI DI ANCORAGGIO A CORPO MORTO

Trattasi di dispositivi di ancoraggio costituiti da masse metalliche modulari o di calcestruzzo (dischi o plinti) o da contenitori colmi di acqua, con la funzione di contrappeso in caso di caduta dell’operatore
PUNTI DI ANCORAGGIO A CORPO MORTO - Classe E
Trattasi di dispositivi di ancoraggio costituiti da masse metalliche modulari o di calcestruzzo (dischi o plinti) o da contenitori colmi di acqua, con la funzione di contrappeso in caso di caduta dell’operatore. Sono dotati di uno o più punti di ancoraggio in base ala numero di operatori che può essere collegato contemporaneamente in rapporto al peso del cosiddetto corpo morto. La classe E comprende ancoraggi a corpo morto da utilizzare solo su superfici orizzontali, considerando che una superficie si intende orizzontale se devia dall’orizzonte per non più di 5°.
Questo tipo di ancoraggio viene utilizzato su tratti di copertura piana limitati per interventi di piccola manutenzione o ispezione, mediante un dispositivo di arresto caduta fisso o retrattile, correttamente innestato al punto di ancoraggio.
Elenco Rischi
Caduta di persone dall’alto
Indossare imbracatura e cintura di sicurezza. Mantenere sempre agganciato il dispositivo di trattenuta ad almeno un elemento del sistema di ancoraggio.
Caduta di materiale ed attrezzi dall’alto
Transennare la zona sottostante all’area di intervento  per impedire il transito ai non addetti ai lavori.
Non gettare alcun tipo di materiale dall’alto. Fissare gli utensili da lavoro alla cintura o portali in una borsa a tracolla.
Indossare Elmetto di protezione
Ferite, tagli e abrasioni  alle mani
Indossare Guanti in crosta
SCHEDA TECNICANei lavori in quota, dove i lavoratori sono esposti a rischi particolarmente elevati per la loro salute e sicurezza, in particolare a rischi di caduta dall’alto, e quando il dislivello è maggiore di quello imposto dalla legislazione vigente (2 mt), devono essere adottate misure di protezione collettive (parapetti, ponteggi, impalcature, reti, ecc), in mancanza di queste e/o per eliminare rischi residui,  occorre utilizzare Dispositivi di Protezione Individuale (costituiti da una imbracatura di sicurezza munita di una corda di trattenuta) combinati con ancoraggi singoli o linee vita rigide o flessibili.
Il progettista deve prevedere il posizionamento dei dispositivi di ancoraggio, valutando la solidità del solaio ed eventuali zone a rischio di caduta su balconi, terrazzi, vicini all'impianto di ancoraggio.
Tutti i componenti del sistema di ancoraggio devono essere realizzati e saldamente assemblati nel rispetto delle caratteristiche di resistenza fissate dalla normativa UNI EN 795:2002
Il dispositivo di ancoraggio e il punto di ancoraggio devono essere progettati in modo da accettare il dispositivo di protezione individuale anticaduta e garantire che lo stesso, correttamente applicato, non possa staccarsi involontariamente.
Il  dispositivo di ancoraggio a corpo morto può essere posizionato solo su coperture piane e a supporto di piccoli interventi di manutenzione e verifica di breve durata; nel caso di interventi di maggiore entità si devono allestire lungo il perimetro della copertura idonee opere provvisionali e adeguati dispositivi di protezione collettiva, quali ponteggio lungo il perimetro o sistemi provvisori di reti di sicurezza e/o parapetti.
Il dispositivo di ancoraggio a corpo morto non può essere utilizzato in condizioni sfavorevoli che il costruttore ha l’obbligo di illustrare nel libretto delle istruzioni:
o non deve essere utilizzato nel caso la distanza dal bordo del tetto sia minore di 2,50 mt,
o non deve essere utilizzato in presenza di rischio di gelo o in condizioni di gelo.
Il dispositivo di ancoraggio a corpo morto può essere utilizzato su un tetto coperto a pietrisco, ma in questo caso tutte le pietre staccate devono essere rimosse, spazzando con una spazzola dura, prima di assemblare il dispositivo di ancoraggio.
I dispositivi di ancoraggio a corpo morto devono essere posizionati in modo tale da evitare aree di ristagno dell’acqua.
Nelle istruzioni per l'uso devono essere dichiarati i seguenti avvertimenti:
o i potenziali pericoli presenti quando i dispositivi di ancoraggio a corpo morto sono combinati a dispositivi anticaduta di tipo retrattile (EN 360), che non sono stati sottoposti a prova insieme come sistema completo anticaduta;
o i potenziali pericoli presenti quando i dispositivi di ancoraggio a corpo morto sono combinati ad assorbitori di energia (EN 355), che non sono stati sottoposti a prova insieme come sistema completo anticaduta;
o che, ove gli utilizzatori intendano combinare un dispositivo di protezione individuale (DPI) contro le cadute dall'alto con dispositivi di ancoraggio a corpo morto, essi dovrebbero richiedere innanzitutto la consulenza del fabbricante del dispositivo di protezione individuale contro le cadute.
Deve essere valutata l’idoneità del dispositivo di ancoraggio provvisorio e trasportabile per l’applicazione a cui è stato destinato. L’affidabilità dell’installazione e la resistenza della struttura alle sollecitazioni trasmesse deve essere verificata da parte di un tecnico qualificato.
Si deve verificare la consistenza della struttura portante in prossimità dei punti di installazione del dispositivo di ancoraggio.
Si deve verificare il corretto assemblaggio di tutti i componenti del dispositivo di protezione individuale di arresto caduta al dispositivo di ancoraggio.
Si deve verificare il tirante d’aria o distanza libera di caduta disponibile al di sotto dell’operatore agganciato all’ancoraggio a corpo morto e confrontarlo con la distanza d’arresto specifica in base alle caratteristiche dei DPI in dotazione. La distanza deve essere tale da garantire, in caso di caduta, uno spazio libero per evitare l’impatto al suolo o contro ostacoli.
Si deve effettuare la verifica periodica dello stato di conservazione secondo i parametri di riferimento indicati nel libretto del costruttore.
Usare i dispositivi di protezione individuale
Normativa di riferimento
Art. 115 "Sistemi di protezione contro le cadute dall'alto” del D.Lgs. 81/08 come modificato dal D.Lgs.106/09.
UNI EN 795:2002 “Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto: Dispositivi di ancoraggio”
DPI
In funzione dei rischi evidenziati saranno utilizzati obbligatoriamente i seguenti DPI:
DPI    Rif. Normativo
Casco Protettivo
Art 75 – 77 – 78 , Allegato VIII - punti 3, 4 n.1 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09 
UNI EN 397 (2001)
Elmetti di protezione
Scarpe antinfortunistiche
Art 75 – 77 – 78, Allegato VIII - punti 3, 4 n.6 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09 
UNI EN ISO 20344 (2008)
Dispositivi di protezione individuale  – Metodi di prova per calzature
Guanti in crosta
Art 75 – 77 – 78, Allegato VIII - punti 3, 4 n.5 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09 
UNI EN 388 (2004)
Guanti di protezione contro rischi meccanici
Tuta di protezione
Art 75 – 77 – 78, Allegato VIII - punti 3, 4 n.7 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09
UNI EN 340 (2004)
Indumenti di protezione. Requisiti generali
Imbracatura e cintura di sicurezza
Art 75 – 77 – 78 - Allegato VIII  punti 3, 4 n.9  del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09
UNI  EN 361:2003
Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto - Imbracature per il corpo
UNI EN 358:2001
Dispositivi di protezione individuale per il posizionamento sul lavoro e la prevenzione delle cadute dall'alto-Cinture di posizionamento sul lavoro e di trattenuta e cordini di posizionamento sul lavoro

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