Nei cantieri italiani evasi 4,35 miliardi di euro


Per il 2008 sono oltre 270mila i "fantasmi" nei cantieri italiani e 4,35 miliardi di euro il totale dell’evasione ed elusione contributiva. Queste le stime fornite dalla Fillea Cgil in una nota del suo segretario generale Walter Schiavella. “L’impianto deregolativo del piano per l’edilizia, le recenti modifiche al Testo Unico sulla sicurezza, la direttiva ministeriale che taglia per il 2009 le attività di controllo, con una riduzione di 17 mila ispezioni, il rischio di depotenziamento del Durc, strumento che ha permesso negli ultimi due anni di far emergere dal nero oltre 200mila lavoratori dell’edilizia, sembrano rispondere – afferma Schiavella - ad una unica strategia: destrutturate ancor più un settore già oggi pesantemente segnato da illegalità, lavoro nero, evasione ed elusione contributiva, mancanza di sicurezza".

Il rischio concreto, a suo giudizio, è l’attenuazione dei controlli e la crisi "facciano aumentare l’area dell’elusione e dell’evasione contributiva, come sembrano dimostrare i dati delle Casse Edili in questi primi tre mesi". L'edilizia può favorire la ripresa, a suo giudizio, ma "solo se si punta al rafforzamento delle regole, alla crescita del sistema di impresa nella direzione della qualità e dell’innovazione, al rafforzamento dei diritti, delle tutele e della sicurezza, alla sostenibilità sociale ed ambientale, alla crescita degli investimenti in bioedilizia e risparmio energetico.”

Nel piano casa attualmente in discussione, quindi, sono accettabili il bonus edificatorio per le costruzioni a risparmio energetico e la volontà di semplificare le procedure, ma "quello che non va assolutamente bene è la deregolazione che può nascondersi in quelle norme e, soprattutto, l’assenza di qualsiasi riferimento alla regolarità del lavoro, certificata ad esempio dal Durc per congruità, come condizione per avere accesso ai benefici". E' mancato, inoltre, qualunque forma di confronto con le organizzazioni sindacali sui temi della sicurezza e regolarità.

"Quante abitazioni potrebbero essere realizzate - si chiede Schiavella - se si intervenisse in modo serio sull’evasione contributiva nel settore dell’edilizia?". Le difficoltà non si superano con la deregolamentazione selvaggia e lo sfruttamento, conclude, "noi pensiamo che ci sia un altro modo di uscire dalla crisi, nel segno della qualità e del rispetto del lavoro e dell’ambiente".

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