Morti bianche/ Damiano: Bene Napolitano: non abbassare guardia

Roma, 1 mag. (Apcom) - "E' giusto dedicare il 1 maggio, come ha fatto il presidentdella Repubblica, al tema dell'occupazione, alla difficoltà di trovare lavoro e al rischio di perderlo, soprattutto per le giovani generazioni". Lo dichiara il responsabile Lavoro del Pd, Cesare Damiano. "Un'attenzione particolare - continua Damiano - va rivolta al tema della sicurezza sul lavoro. L'Inail ci dà una buona notizia: il 2008 avrà un numero di morti sul lavoro che scende al di sotto della barriera dei 1200. Un calo del 10% si era già registrato tra il 2006 e il 2007, che aveva portato il numero dei morti da 1341 a 1207.

Questa nuova diminuzione, anche se più contenuta, indica che si è sulla buona strada. Questo è anche il frutto di buone leggi che, già dal 2006, sono intervenute per combattere il lavoro nero e la precarietà. Si pensi alla sospensione dell'attività delle imprese scoperte con più del 20% di lavoratori al nero; all'introduzione del cartellino di identità nei cantieri; all'obbligo di comunicazione da parte delle imprese dell'avvenuta assunzione del lavoratore il giorno prima dell'inizio del lavoro; alla norma della responsabilità solidale del committente nella catena degli appalti, per quanto riguarda la trasparenza contributiva. Tutto questo si somma al testo unico sulla Salute e Sicurezza del maggio 2008 e alla continua opera di moral suasion del presidente della Repubblica su questi temi". "Parte di questa normativa - aggiunge Damiano - è stata cancellata dal nuovo governo e il decreto correttivo tende ad abbassare le tutele nel lavoro e a deresponsabilizzare l'impresa. Ci auguriamo che il testo conclusivo della delega sulla sicurezza accolga i suggerimenti che arrivano da varie parti, dalle regioni, dall'opposizione e da alcune parti sociali". "

Non si può cancellare o stravolgere una normativa con accuse infondate di eccessiva burocrazia delle norme - conclude l'esponente del Pd -: il documento di rischio, ad esempio, non è come sostiene il ministro del Lavoro, un puro adempimento formale ma questione sostanziale della sicurezza".

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