I PORTUALI. SI DIMETTA RESPONSABILE SICUREZZA ASL

I portuali hanno deciso nel corso dello sciopero di non bloccare i camionisti che rientravano a casa per le feste, ma hanno lasciato imbarcare solo le motrici e non i rimorchi o bilici con le merci.

Piena adesione in Liguria e in Italia allo sciopero nazionale dopo la morte in un tragico infortunio sul lavoro di Gianmarco Desana, 37enne della Culmv schiacciato martedì da un semi-rimorchio nel garage del traghetto Suprema (Grandi Navi Veloci). Palermo ha devoluto anche una giornata di lavoro, iniziative analoghe in Liguria, l’Autorità portuale di Genova ha aperto anche una sottoscrizione a favore dei familiari del portuale morto

Da domenica riprenderanno le operazioni commerciali, ma già lunedì in base agli esiti dei primi incontri e verifica sarà possibile capire il livello della tensione . I lavoratori chiedono le dimissioni del responsabile sicurezza Asl3 e denunciano il fallimento del sistema porto.

Palermo ha devoluto anche una giornata di lavoro, iniziative analoghe in Liguria, l’Autorità portuale di Genova ha aperto anche una sottoscrizione a favore dei familiari del portuale morto.

PROTESTANO GLI AUTOTRASPORTATORI
«Sia ben chiaro che siamo solidali con la famiglia del portuale caduto sul luogo di lavoro e con i lavoratori portuali della Culmv e comprendiamo anche l’immediata sospensione delle attività del porto nel pomeriggio del 23 dicembre, ma parimentI chiediamo di comprendere che al porto di Genova sono rimasti bloccati fino a notte fonda oltre mille camion e conseguenti autisti e autostraportatori, già provati nei giorni precedenti da blocchi stradali per neve e ghiaccio». È quanto dichiara Gino Angelo Lattanzi, responsabile ligure della Cna-Fita. «Gli autotrasportatori - aggiunge - hanno fatto ritorno ai loro luoghi di carico con i camion pieni di merci, con ulteriore aggravio dei costi per le imprese dell’autostraporto, già fortemente provate economicamente. Inoltre per molti di essi ha significato guidare con il tachigrafo che segnava il superamento delle ore di guida nei confronti di quelle di riposo e ciò in caso di controllo avrebbe significato pesanti sanzioni a loro carico e alle imprese di autotrasporto, nonchè gravi responsabilità in caso di incidenti sulle strade». «Su ciò le organizzazione sindacali dei lavoratori riflettano - conclude Lattanzi - e così rifletta il potere amministrativo di Genova che ancora non ha contribuito nei confronti del principale porto italiano alla realizzazione di un efficiente e funzionale autoparco».


I PORTUALI. SI DIMETTA RESPONSABILE SICUREZZA ASL
REGIONE: TAVOLO PER LA SICUREZZA IN PORTO

Dimissioni del responsabile della sicurezza della Asl genovese.

Lo chiedono i portuali che hanno incontrato il presidente della Regione Claudio Burlando e l’assessore regionale alla sanità Claudio Montaldo. La polemica e la protesta sul f ronte sicurezza, sui ritmi di lavoro, la necessità di un sistema di lavoro sicuro, questa volta sembra destinata a non arenarsi se non ci saranno fatti concreti. La Cisl chiede intervento e incontro con il Governo, la Uil denuncia il mancato rispetto della dignità del lavoro e della vita dei lavoratori, la Cgil ribadisce come da mesi e mesi al di là delle promesse, molti interventi siano stati disattesi.

La Asl risponde alla richiesta di dimissioni «di essere sempre presente ai tavoli della sicurezza “e stiamo anche allestendo con l’autorità portuale un nuovo ufficio in porto. Per eviatre questi incidenti bisogna agire sui processi e le procedure del lavoro» spiega dice il direttore della Asl 3 Renata Canini.

Ma ai portualinon basta: i portuali hanno chiesto a Burlando che intervenga affinché il porto «non sia più gestito solo dai terminalisti che si spartiscono le aree con poca trasparenza e hanno denunciato le carenze della sicurezza del lavoro». «E’ la terza volta che siamo qui per un collega morto - dicono con amarezza e rabbia i portuali - ma tutto quello che ci siamo detti in questi anni non è servito a niente. Gianmarco da ieri non c’é più. Il sistema del porto è fallito. Dobbiamo prenderne atto e cambiare le teste. E’ un porto di botteghe e di scagni. Non di imprenditori».

Un lavoratore del coordinamento della sicurezza portuale ha fatto presente che negli ultimi due anni sono state da loro segnalate centinaia di situazioni a rischio nei terminal traghetti.

LO SCIOPERO

Il blocco consente solo la partenza dei traghetti e dei mezzi privati per la Sicilia, la Sardegna, la Spagna e il Nordafrica: dopo l’accordo raggiunto ieri sera in Prefettura tra le autorità e il console della Culmv, Antonio Benvenuti, i portuali consentono l’imbarco solo dei passeggeri e delle loro auto, ma non quello dei camion, che resteranno fermi in banchina sino alla mattina del 26 dicembre.

I camalli presidiano nuovamente i varchi portuali, dove si sono formate code di camion in attesa, e il terminal Traghetti: «Facciamo salire a bordo solo i passeggeri con auto al seguito - ha confermato uno dei manifestanti davanti alla Stazione Marittima - Facciamo passare anche i camionisti che tornano a casa per Natale, ma solo con la motrice, senza il semi-rimorchio»; un lavoratore tiene in mano una lista di cognomi fornito dalla compagnia Grandi Navi Veloci: sono le persone attese dai parenti nelle isole alle quali deve essere garantita la partenza.



Il traghetto Suprema al suo arrivo a Palermo


Ai presìdi, controllati da agenti di polizia e carabinieri, aderiscono anche lavoratori della Ferport, la società delle manovre ferroviarie, delegati Fiom delle aziende metalmeccaniche all’interno del porto e lavoratori e delegati sindacali di diversi terminal genovesi, tra cui Sec e San Giorgio.

Intanto, l’Autorità Portuale di Genova ha fatto sapere di aver avviato una sottoscrizione a favore della famiglia di Desana; ecco le coordinate bancarie per partecipare: Banca Carige, conto corrente 8529.80, Cin L, Abi 6175, Cab 1592, Iban IT23L0617501592000000852980, Bic CRGEITGG087.

Intanto, la motonave Suprema è arrivata finalmente nel porto di Palermo: sul traghetto ci sono i passeggeri che dovevano partire il 22 dicembre da Genova.

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