IL FATTORE UMANO NELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI: CONFRONTO METODOLOGICO FRA LE TECNICHE PER L’ANALISI DELL’AFFIDABILITÀ UMANA

Dal 15 maggio 2008 con l’entrata in vigore del D.Lgs. 81/08, decreto che ha razionalizzato ed unificato per la prima volta in un unico testo tutta la normativa in materia di sicurezza, la valutazione del rischio (art. 28) diviene ancor più l’elemento cardine del sistema di prevenzione aziendale e quindi obbligo indelegabile

del datore di lavoro cui compete la responsabilità per l’effettuazione del processo di valutazione (art. 17, comma 1, lettera a). Una corretta metodologia adottata nel processo di valutazione non può prescindere dalla
stima dei rischi legati al fattore umano; tale stima diventa fondamentale quando, ad esempio, si deve valutare il
rischio a cui è esposto un operatore, e in genere un lavoratore, durante l’uso di un’attrezzatura di lavoro (art. 71).

Le tecniche per l’analisi dell’affidabilità umana (HRA), sono state sviluppate per fornire valori di probabilità di errore umano connessi ai compiti degli operatori da inserire nel più ampio contesto di valutazione di rischio del sistema, finalizzate alla riduzione della probabilità di eventi incidentali.

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