7 operai morti alla ThyssenKrupp e tante promesse

Lunedì 27 dicembre è previsto un incontro in Regione per richiedere che venga prolungato il periodo di cassa integrazione in deroga per gli ultimi 13 lavoratori della Thyssenkrupp tutti costituiti parte civile e per questo mai ricollocati, come invece previsto dagli accordi tra Azienda e Enti locali.

Lavoro a noi negato in quanto visti come "scomodi" per la nostra presa di posizione contro la multinazionale tedesca ma anche a causa della colpevole assenza delle Istituzioni, a tutti i livelli:

- il Capo dello Stato Napolitano, che dopo il commovente discorso di fine anno del 2007 dedicato ai 7 operai morti alla ThyssenKrupp e tante promesse, nulla ha fatto per migliorare la situazione della sicurezza nei luoghi di lavoro facendo valere il peso del suo ruolo sulla politica, fino a scadere nella patetica e offensiva campagna per la sicurezza sul lavoro lanciata in queste ultime settimane Sicurezza sul lavoro. La pretende chi si vuole bene. Come se il problema della sicurezza fosse unicamente responsabilità dei lavoratori e non una questione politica e delle aziende;

- il nuovo Presidente della Regione Cota, che sbandiera ai quattro venti un programma tutto incentrato sulla difesa dei posti di lavoro per i lavoratori del Piemonte: ci chiediamo a quali lavoratori si riferisce e come lo sta attuando...una nuova ricetta Fiat (?!);

- il Comune di Torino, che nelle persone del Sindaco Chiamparino e del suo Vice Tom Dealessandri, ci ha del tutto ignorato, anzi, collocando in aziende ex municipalizzate alcune decine di lavoratori della ThyssenKrupp, tutti non costituiti parte civile.

Una situazione, la nostra, davvero paradossale: gli stessi Enti locali che hanno sottoscritto gli accordi che prevedono la ricollocazione per tutti i lavoratori e che si sono costituiti parte civile nel processo al fianco degli operai, li hanno poi completamente abbandonati al loro destino!
Ci chiediamo se il 27 dicembre il Presidente Napolitano, che si è più volte espresso a favore delle famiglie delle vittime e perché un'altra ThyssenKrupp non abbia mai più a ripetersi, sarà presente all'incontro prendendo o per lo meno prenda una posizione in nostro favore, sostenendo la nostra causa: il diritto ad un lavoro e un vita dignitosi!

Operai Thyssenkrupp Torino

/torino.blogosfere.it

Commenti

INFOTEL ha detto…
La sicurezza sul lavoro torna alla ribalta della cronaca con i processi Thyssen ed Eternit in corso a Torino. Nonostante l’Inail registri un calo rispetto al 2008 (-9,7%), gli infortuni sul lavoro avvenuti nel 2009 sono 790.000. La tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori rappresenta dunque una assoluta priorità per l’Italia che, secondo le indicazioni dell’Ue, ha l’obiettivo di ridurre del 25% gli infortuni sul lavoro entro il 2012 che ormai è alle porte. Un traguardo piuttosto ambizioso che obbliga le aziende ad adeguarsi alle normative sulla sicurezza e tutela dei lavoratori. Un impegno che oltre ad essere dovere morale, determina anche un ritorno economico. Il costo di un incidente sul lavoro non è semplice e prevede oltre ad un indennizzo, anche dei costi aggiuntivi per l'azienda, quali ad esempio le spese medico - legali, la perdita di produttività dell'infortunato o le spese relative alla ricerca di personale sostitutivo.

E proprio per incentivare le aziende ad investire nella sicurezza sul lavoro l’Inail ha pubblicato un bando, per un totale di 60 milioni di euro di finanziamenti: destinato alle piccole e medie imprese che punteranno sulla sicurezza sul lavoro e i soldi saranno divisi in base alle regioni. Lo sportello virtuale per il progetto è attivo dallo scorso 10 dicembre sul sito web dell’ Inail, dove si potranno anche verificare i requisiti per accedere al bando di finanziamento. Le richieste andranno presentate entro e non oltre le ore 14.00 del 12 gennaio 2011 e dovranno essere inviate per via telematica direttamente sul portale Inail.

Tra le iniziative sicuramente più originali in materia di sicurezza spunta quella di Snam Rete Gas, la società che gestisce la rete di distribuzione e stoccaggio del gas in Italia, che dai primi di dicembre ha lanciato ‘obiettivo sicurezza’. In pratica Snam distribuirà ai suoi tecnici 2.200 palmari dotati di un software che gestirà in maniera più efficiente spostamenti e appuntamenti riducendo i tragitti dei dipendenti in auto. Anche perché gli incidenti per raggiungere il posto di lavoro sono una delle principali cause di infortunio all’interno del gruppo: nei primi dieci mesi di quest’anno su 59 incidenti 23 sono avvenuti lungo il tragitto casa - lavoro. Guardando al futuro la società ha poi come obiettivo la distribuzione di nuovi contatori che permetteranno la telelettura rilevando a distanza i consumi effettivi dei clienti. Il risultato? Non solo una bolletta più precisa ma anche meno spostamenti per i tecnici.

Anche per Coca Cola, che conta in Italia circa 1500 dipendenti in qualità di rappresentanti, il 55% delle morti sul lavoro avvengono a causa di incidenti stradali. E per contrastare il fenomeno l’azienda organizza corsi di formazione rivolti ai dipendenti per sensibilizzarli sui rischi della strada. Il progetto avviato in collaborazione con la Polizia Stradale e con Associazione Italiana per la Sicurezza della Circolazione si chiama “Sulla strada giusta”. E’ indispensabile quindi agire in modo tale da rendere i lavoratori più consapevoli e più preparati.

Salute e sicurezza sono le priorità anche di Henkel che ha come obiettivo ‘Zero Infortuni’. Nel 2006 in Italia si sono verificati 10 infortuni, 3 nel 2007 e 5 nel 2008. Il traguardo finale rimane azzerare completamente il numero di infortuni, ma è stato ampiamente raggiunto il traguardo intermedio fissato per questo biennio: abbattere la soglia dei numeri a due cifre, meno di dieci incidenti. L’azienda quindi non solo deve migliorare i livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro ma deve anche diffondere tra i dipendenti un modello di comportamento responsabile, consapevole dei rischi e dei pericoli da seguire sempre, nella vita come sul lavoro