Le imprese investono poco in sicurezza sul lavoro

Le imprese ''investono poco in sicurezza sul lavoro''. Vi è anzitutto un ''problema culturale che porta a individuare la sicurezza come un costo e non una opportunità''. E' quanto afferma il responsabile sicurezza lavoro della Cgil Sebastiano Calleri che denuncia un senso di ''impunità generale'' determinato anche dalla scarsità di mezzi e risorse umane destinate ai controlli in rapporto al numero elevato di aziende. 
 
''Sulla sicurezza -spiega- si registra lo stesso fenomeno che vediamo nell'evasione. Il sistema non riesce ad esercitare un adeguato effetto deterrenza. Le imprese -spiega- sono convinte che gli incidenti sul lavoro dipendono nella maggior parte dei casi dai comportamenti dei lavoratori. In generale vi è una cultura dell'adempimento formale a cui non corrispondono comportamenti sostanziali''. 

Gli stessi dati sugli infortuni e incidenti nel 2010 resi noti dall'Inail che mostrano un miglioramento della situazione vanno letti, ad avviso di Calleri, senza trionfalismi. ''Gran parte del calo di incidenti e infortuni -spiega- è dovuto al calo delle ore lavorate a causa della crisi economica. Vi è un leggero miglioramento, ma se si analizzano bene i dati si vede che aumentano gli incidenti in cui sono coinvolte donne e stranieri. E aumentano le malattie professionali anche in conseguenza del peggioramento dei ritmi di lavoro dagli anni '90 ad oggi''. 

Inoltre, sottolinea il responsabile sicurezza lavoro della Cgil, ''i dati vanno letti tenendo conto dell'aumento del precariato e del lavoro nero. Sempre più spesso i precari non dichiarano piccoli infortuni per paura di perdere il posto di lavoro e succede anche che immigrati trovati morti per strada sono in realtà morti sul lavoro''. 

Più in generale, ad avviso di Calleri, molte norme del testo unico sulla sicurezza nel lavoro non sono ancora attuate. ''Mancano all'appello -spiega- circa 30 decreti applicativi. Tra i più importanti vi è quello sui settori particolari come polizia, volontari, ricerca, università, scuola e trasporti. Manca poi il decreto di istituzione del Sinp, il sistema integrato nazionale di prevenzione, per la creazione della banca dati sulla sicurezza. Altra inadempienza importante è quella relativa al rappresentante sindacale sulla sicurezza di territorio per le Pmi.
Per Calleri la stessa figura del medico competente ''manca della necessaria autonomia rispetto al datore di lavoro in quanto viene pagato dall'impresa''. 

Inoltre, sottolinea il sindacalista, ''vi è una questione politica di fondo. Attraverso atti amministrativi -spiega- è in atto il tentativo di spostare alcune competenze di regioni e Asl sulla vigilanza all'interno del ministero del Lavoro, attribuendo funzioni improprie agli enti bilaterali. In prospettiva secondo questo disegno dovrebbero svolgere compiti di certificazione sulla corretta applicazione del sistema di gestione della sicurezza aziendale''. 

''Con l'obiettivo -spiega- di realizzare un sistema in cui la vigilanza non verrebbe svolta nelle aziende dove l'ente bilaterale ha certificato la corretta gestione della sicurezza. Il rischio è che ci sia un abbassamento dei livelli di vigilanza in un quadro in cui gli stessi sindacati sono chiamati a svolgere un ruolo improprio''. 

Calleri infine mette sotto accusa l'accordo Stato-Regioni sulla formazione in quanto ''in materia di sicurezza non garantisce una adeguata fromazione nè generale nè relativamente alle specificità di settore''. Per Calleri, dunque, ''vi è ancora molto da lavorare su normativa, accordi sindacali in materia di sicurezza, formazione, vigilanza e corrette sanzioni''.

Commenti

INFOTEL ha detto…
Bruxelles investe in ricerca e innovazione. Sono sette i miliardi di euro messi a disposizione dall'Unione Europea per dare nuova linfa all'innovazione e alla ricerca, attraverso il Settimo Programma Quadro di ricerca e sviluppo tecnologico che ha un valore complessivo di 53 miliardi spalmati nel periodo 2007-2013. Si tratta del piu' sostanzioso pacchetto di finanziamenti mai messo a disposizione dall'esecutivo Ue.
Tra gli oltre 16 mila beneficiari, figurano universita', enti di ricerca, industria, ma anche numerose piccole e medie imprese. Alle Pmi e' riservata infatti un quota di circa 1 miliardo di euro, mentre la ripartizione per settori vede 1 miliardo e 300mila euro destinati - tra le altre - ad iniziative Ict, 84 milioni allo Spazio, 313 milioni per la mobilita' sostenibile e 40 milioni per le smart cities.
"L'Europa sta dando l'ennesima dimostrazione del proprio impegno a porre ricerca e innovazione in cima all'agenda strategica per la crescita e l'occupazione - sottolinea Máire Geoghegan-Quinn, commissario Ue per la Ricerca e l'Innovazione - La competizione a livello europeo per ottenere questi finanziamenti riunira' i migliori ricercatori e innovatori d'Europa per affrontare i problemi del nostro tempo, come l'energia, la sicurezza, l'approvvigionamento alimentare, i cambiamenti climatici e l'invecchiamento della popolazione".
Secondo le previsioni della Commissione europea il finanziamento dovrebbe creare, nel breve periodo, circa 174mila posti di lavoro, che diventeranno 450mila in 15 anni, oltre a far aumentare il Pil di quasi 80 miliardi.
INFOTEL ha detto…
La Filca-Cisl di Pescara evidenzia per l’ennesima volta lo stato di crisi che colpisce da due anni il settore delle costruzioni nel nostro territorio.
“Abbiamo richiesto negli ultimi 8 mesi degli incontri con tutti i Sindaci locali della Provincia, “commenta Gianfranco Reale Segretario Generale” al fine di sensibilizzare in primis le stesse amministrazioni comunali ad una rapida cantierizzazione di tutte le opere in progetto, utilizzando, nel rispetto delle Leggi e dei contratti, le imprese ed i lavoratori del territorio ed attivare nello stesso tempo un tavolo di crisi del settore edile, al fine di verificare quali ulteriori iniziative siano possibili praticare, tendenti a bloccare la drammatica situazione che vive il settore delle costruzioni.
Ricordiamo che dal 2009 ad oggi in Provincia di Pescara molte imprese sono praticamente scomparse e con esse oltre 2000 posti di lavoro.
Lo stato di crisi attuale del settore, contiene tutte le premesse ed i pericoli per un ridimensionamento futuro, con ricadute conseguenti su tutta la filiera delle costruzioni (legno, laterizi e manufatti, grossisti di materiali, PIL provinciale, ecc.) per di più, ci sono ormai centinaia di lavoratori che hanno utilizzato tutte le forme di ammortizzatori sociali disponibili ed oggi si trovano in stato di disoccupazione senza indennizzo, rendendo ancora più fragile la tenuta sociale.
Rispetto a tale situazione, c’è bisogno di fare squadra tra le Istituzioni, imprese e sindacati del settore, coordinando e finalizzando le risorse utilizzabili, affinché, nel rispetto delle regole, il sistema (imprese e lavoratori) possano trarne benefici.
I benefici, continua Reale, che intendiamo passano attraverso una ragionevole coerenza nelle scelte, non per favorire imprese rispetto ad altre, ma per proteggere le imprese serie che faticano a stare sul mercato quando questo è governato da logiche di concorrenza sleale. Oggi, la si pratica attuando il costo minore, lesinando pertanto i diritti dei lavoratori e la loro sicurezza sul luogo di lavoro.
La responsabilità sociale di una amministrazione locale o di un qualsiasi committente, dal nostro punto di vista, deve venire prima di ogni altra questione. Riteniamo fondamentale il ruolo che investono gli enti pubblici, sia sul versante dell’aggiudicazione di un bando di gara, cercando di contenere il più possibile il ribasso d’asta, ma soprattutto lo riteniamo vitale sul controllo, per far si che dopo l’aggiudicazione dell’appalto, le regole siano fatte rispettare.
Vanno pertanto sostenute, nei bandi di gara, quelle imprese che responsabilmente:
prediligono una formazione preventiva alla sicurezza nei luoghi di lavoro;
rispettano i contratti nazionali e provinciali di lavoro;
attivano le necessarie sinergie attraverso i nostri Enti Bilaterali territoriali di settore (Cassa Edile e Scuola Edile);
vigilano in caso di esternalizzazione di una parte dei lavori che la manodopera impiegata rispecchi la portata dell’appalto (congruità);
controllano attraverso la tracciabilità del pagamento che non vi siano infiltrazioni malavitose.
Bisogna inoltre, attivare nei cantieri della città un sistema di qualificazione delle imprese che permetta di affidare i lavori solo alle ditte che dimostrino una adeguata preparazione nella progettazione, nella sicurezza e nella gestione dei rischi. La carta vincente per ridare slancio al settore: “È l’introduzione della Patente a Punti, una via da percorrere per assicurare legalità e sicurezza in edilizia. Uno strumento semplice ma efficace, nato come il DURC, da un’intuizione in casa FILCA”.
ntero territorio regionale”.
INFOTEL ha detto…
Saranno circa 180 milioni di euro le risorse a disposizione del prossimo bando INAIL dedicato a tutte le aziende italiane che investono in salute e sicurezza sul lavoro. Priorità ai progetti di rimozione dell'amianto e a quelli che potranno essere replicabili all'interno dello stesso comparto produttivo e revisione delle modalità di accesso. Queste le novità indicate nella Relazione Programmatica per il triennio 2012-2014, presentata nei giorni scorsi dal dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza (Civ) dell'INAIL.

Si tratta del documento di programmazione che definisce in modo organico e coordinato gli obiettivi strategici dell'Istituto per i prossimi due anni: vengono confermati gli indirizzi emanati lo scorso anno rispetto all'integrazione dell'ex ISPESL e dell'ex IPSEMA, secondo una struttura a schede ed un impianto in cui le linee d'indirizzo sono organizzate in missioni e programmi per una ottimale contestualizzazione delle attività e dei corrispondenti impegni finanziari.

Questi i punti cardine della Relazione:

inclusione in bilancio di una voce relativa alle nuove funzioni di ricerca, oltre che alle connesse attività di certificazione e verifica proprie dell'ex ISPESL, a vantaggio delle quali l'INAIL intende impiegare risorse ulteriori rispetto ai 60 milioni di euro già assegnati in precedenza dal Ministero della Salute all'istituto di ricerca;
potenziamento delle politiche sanitarie nel rispetto del principio di "presa in carico" del lavoratore;
definizione di un piano di ricerca per l'emersione e la prevenzione dell'esposizione all'amianto in settori non tradizionali, per l'individuazione di politiche della tutela della sicurezza e del benessere dei lavoratori nei settori manifatturieri (anche in riferimento all'ottimizzazione dei costi di gestione e alla competitività delle imprese) nonché per l'individuazione e la prevenzione dei rischi specifici degli operatori del settore marittimo;
incentivazione alle imprese che fanno investimenti in favore della salute e sicurezza sul lavoro, le quali già quest'anno beneficeranno di 180 milioni di euro da assegnare nel prossimo autunno mediante un apposito bando;
impulso alle politiche immobiliari tramite un'apposita delibera che orienterà l'attività secondo tre assi: investimento a l'Aquila, riacquisto degli immobili strumentali sottratti dal FIP (Fondo Immobili Pubblici) e avvio della vendita delle strutture che l'INAIL non utilizza, così da liberare risorse da destinare all'acquisto di stabili necessari allo svolgimento dei compiti istituzionali, per occupare i quali attualmente l'Istituto paga un canone d'affitto.
INFOTEL ha detto…
In merito al prossimo bando in favore di interventi per la sicurezza e la prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro, il presidente del Civ, Franco Lotito, ha dichiarato che "in vista della sua predisposizione, il Consiglio di indirizzo e vigilanza, con il varo della Relazione Programmatica, ha provveduto alla definizione delle linee di carattere generale sulle quali procedere per la definizione dei contenuti. Anche questo è un ambito che sarà oggetto di una delibera di indirizzo dettagliata che verrà emanata, insieme a quella sulle politiche sanitarie, entro luglio".

Dunque, per ovviare alle problematiche che si sono manifestate nella prima edizione sperimentale del bando, le nuove linee guida stabiliranno i nuovi criteri di priorità per le domande, al fine di:

incrementare gli investimenti in prevenzione al fine di ridurre la spesa per infortuni e malattie professionali;
adottare come criterio prioritario di accesso ai fondi di finanziamento alle imprese, progetti finalizzati ad attivare circuiti virtuosi e, ove possibile, ispirati a buone prassi validate dalla Commissione consultiva istituita presso il Ministero del Lavoro;
privilegiare:
- la micro, piccola e media impresa;
- le imprese agricole;
- i settori produttivi a rischio più elevato;
- i progetti reiterabili in più aziende del medesimo comparto produttivo;
- i progetti destinati alla riduzione del rischio di esposizione all’amianto;
- i progetti condivisi dalla parti sociali;
coinvolgere adeguatamente, ciascuno in relazione ai rispettivi ruoli, gli Osservatori, i Co.Co.Pro., le parti sociali, i Responsabili dei servizi di prevenzione e protezione, i Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza aziendali e territoriali, per assicurare la piena rispondenza degli interventi alle esigenze delle singole realtà territoriali;
avviare un accurato e costante monitoraggio sui risultati della erogazione degli incentivi per valutarne l’efficacia, anche attraverso la predisposizione di appositi indicatori, e per meglio orientare le politiche future di prevenzione;
incrementare le risorse umane dedicate alla funzione e migliorarne la professionalità attraverso percorsi formativi sistematici e mirati.
INFOTEL ha detto…
Più incentivi per le imprese che investono sulla sicurezza del lavoro, ma anche una spinta decisa sul versante della riabilitazione, con il Centro protesi di Vigorso di Budrio a fare da modello su scala nazionale. Sono queste le priorità per l'Inail nei prossimi anni, come illustrate da Franco Lotito, presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza Inail, in visita al Centro protesi di Vigorso. La relazione programmatica per il triennio 2012-2014 punta quindi allo stesso tempo su riabilitazione e prevenzione. A partire dalla sicurezza del lavoro. "Per le imprese che investono in sicurezza - spiega Lotito - l'Inail ha già speso nel 2010 60 milioni di euro, per il 2011 ne sono stati stanziati 180 e nel 2012 arriveranno altri 240 milioni". Il prossimo bando per assegnarli dovrebbe uscire a ottobre, e si sta lavorando per migliorare il sistema del click day. "Non sarà più tutto nello stesso giorno e alla stessa ora - continua il presidente del Civ Inail -, ma verrà articolato nel tempo e nello spazio". Ad esempio in date diverse per ogni regione.

I fondi sono destinati soprattutto alle imprese di piccola o piccolissima dimensione, dove l'esposizione al rischio è più alta e dove più si fanno sentire gli effetti della crisi economica. "Con la crisi le spese per la sicurezza rischiano di essere considerate un costo da tagliare - prosegue Lotito - Gli incentivi dell'Inail vanno considerati una misura anticiclica per aiutare le imprese anche sul versante sicurezza". Gli incentivi possono andare da 2 mila a 100 mila euro, ma cambierà anche il modo in cui saranno assegnati. "Ci sarà un modello ‘a sportello', con una serie di parametri legati a un punteggio. In particolare cercheremo di sostenere i progetti per innovare i modelli di organizzazione del lavoro, perché spesso l'incidente capita quando il lavoro è male organizzato". Finora infatti il 70% dei progetti presentati riguarda investimenti per nuovi macchinari.

Nel prossimo triennio si punterà però anche sulla protesica e sulla riabilitazione. "Dobbiamo migliorare la nostra capacità di fornire tutto il ciclo della cura. In questo il Centro protesi di Vigorso avrà un ruolo strategico", spiega Lotito. Si punta in particolare sullo sviluppo dei centri, anche a livello "edilizio". Fra le priorità ci sono il completamento dei lavori di ristrutturazione e ampliamento della struttura di Vigorso, a partire dalla palestra, ma anche l'apertura del centro di Lamezia Terme, ormai quasi completata, e nuovi spazi per la filiale di Roma. "Vigorso è sicuramente un modello a cui guardare - conclude Lotito -: Qui non c'è solo tecnologia, ma anche umanità. Si capisce dai volti delle persone che vivono il centro, volti che parlano di sicurezza e di fiducia".
INFOTEL ha detto…
la confcommercio di Perugia ha pubblicato alcune anticipazioni sul nuovo bando Inail, sempre in materia di sicurezza sul lavoro. Il nuovo bando, per finanziare le imprese che investono sulla sicurezza, potrebbe essere emanato a fine settembre – inizio ottobre 2011, con 180 milioni di euro stanziati più 17 milioni non assegnati con il precedente bando.

Secondo la confcommercio, per le imprese interessate sarebbe confermata la procedura a sportello, non sarebbero previsti residui, in quanto la graduatoria sarebbe a scorrimento, fino ad esaurimento dei fondi stanziati, il limite massimo del contributo in conto capitale potrebbe essere ridimensionato, nel valore compreso fra il 50 ed il 65 per cneto, (nel precedente bando era fra il 50 ed il 75 per cento dei costi ammissibili sostenuti e documentati per la realizzazione del progetto). Inoltre, continua l'associazione di categoria, “verrebbero confermati gli importi massimi e minimi erogabili, rispettivamente pari a centomila e cinquemila euro; la compilazione delle domande on line comporterebbe una prima fase di consolidamento, della durata di circa un mese, con l’attribuzione di un ticket identificativo ed una successiva, scaglionata nel tempo, di calendarizzazione dei ticket stessi, cui le aziende farebbero riferimento nel click day (ipotizzato per il mese di novembre); la calendarizzazione sarebbe pubblicata sul portale dell’Istituto, nel quale verrebbe inserito anche l’elenco dei ticket presentati, in ordine cronologico, mentre ogni azienda richiedente riceverebbe specifica comunicazione del posizionamento nella graduatoria; sarebbe introdotto un termine di trenta giorni dalla presentazione della domanda per la presentazione dei documenti in formato cartaceo e la possibilità di autocertificare i requisiti di carattere soggettivo.
INFOTEL ha detto…
Nella notte tra il 29 e 30 giugno 2009, a Viareggio va in scena l’ennesima strage ferroviaria: 15 morti, 30 feriti gravi ustionati, 17 di loro moriranno in seguito in modo orrendo, portando il totale dei morti a n. 32. Questa volta non è però opera del terrorismo, dello stragismo nero o rosso, questa volta è “colpa” del lavoro. Umberto Franchi, cittadino impegnato ed attivissimo nel sindacato lucchese e soprattutto in forme politiche organizzate della sinistra, così interviene in merito alla strage di Viareggio. “Negli ultimi 10 anni in Toscana, vi sono stati ben 10 incidenti ferroviari, di cui 4 treni deragliati, 2 treni che tranciano cavi dell’alta tensione; 2 treni che a causa di difetti ai freni vanno a schiantarsi a fine corsa; 1 treno che rovescia un carico di scorie all’interno delle acciaierie di Piombino; 1 carrello che vicino Firenze investe una squadra di operai con un morto ed un ferito grave, sempre secondo Franchi, la strage di Viareggio appariva sicuramente nell’aria, annunciata dagli incidenti precedenti avvenuti nelle ferrovie dello stato, privatizzate. In Italia ogni anno vi sono oltre 1.000 morti sul lavoro!”

Gli incidenti che avvengono in tutte le aziende piccole ed anche grandi imprese multinazionali, sono il frutto di scelte imprenditoriali errate, tutte basate sulla ricerca del “risparmiano sui costi”, non vengono effettuati investimenti adeguati di prevenzione sugli impianti, sulle linee, le aziende spesso, come scrive lo stesso Franchi, preferiscono pagare qualche multa quando vengono ”presi in fallo” dalle poche visite ispettive delle ASL o dagli altri Organi competenti.

Il soggetto più debole è soprattutto il lavoratore precario o dipendente da piccole aziende…, quello che non viene mai formato, addestrato, informato, sui rischi esistenti nel luogo di lavoro, finendo per svolgere il proprio lavoro spesso senza nemmeno i dispositivi di sicurezza individuali.

Dopo la tragedia di Viareggio , sarebbe stato necessario un ruolo dello Stato e del Governo ben diverso da quello che c’è stato fino ad ora… ed invece il Ministro del lavoro, Sacconi, che ha disposto e fatto approvare una legge che prevede ben 46 modifiche al Testo Unico sulla Sicurezza, varato dal precedente governo Prodi. Nelle modifiche si prevedono anche multe e norme penalizzanti, non per i datori di lavoro, che anzi vengono depenalizzati e se la cavano con una multa, ma per lavoratori “disattenti”! Il Presidente del Consiglio Berlusconi, a suo tempo si lamentava perché a Viareggio era stato contestato,non ha fatto niente al fine di individuare le responsabilità di chi dirige le FF.SS. con un presidente Moretti delle Ferrovie, che al fine di risparmiare sui costi aveva appaltato una importante attività lavorativa senza curarsi minimamente della prevenzione e sicurezza, ci ricorda Umberto Franchi. La strage di Viareggio viene oggi ricordata in tutta la provincia di Lucca dove cerimonie alla memoria e sopratutto bandiere a lutto non mancano.