Il Senato al voto per la sicurezza sul lavoro - Più prevenzione, contrasto e vigilanza contro gli infortuni


Più prevenzione, contrasto e vigilanza contro gli infortuni

Rapida e completa attuazione del Testo Unico delle norme in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, più azioni di prevenzione, contrasto e vigilanza, rafforzamento della lotta ai fenomeni del lavoro sommerso ed irregolare, nonché dello sfruttamento del lavoro minorile, attivazione degli organismi di controllo, rafforzamento, coordinamento e collaborazione fra tutti gli enti istituzionali che si occupano della tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, sia a livello centrale che locale. Sono solo alcuni degli impegni assunti dal Governo, attraverso le risoluzioni approvate dal Senato nell’ottobre 2009, al termine della discussione sulla relazione dell’attività svolta nel primo anno di lavoro dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro e sulle ‘morti bianche’.
Il Senato ha approvato la proposta di risoluzione presentata dal relatore e presidente della Commissione, Oreste Tofani (PdL), e quella del senatore Paolo Nerozzi (PD), che impegnano inoltre il Governo a favorire la rottamazione e la messa in sicurezza delle macchine ed attrezzature agricole, forestali ed edili, ad assumere iniziative legislative tese ad eliminare il criterio del massimo ribasso d’asta quale parametro di selezione delle offerte nelle gare d’appalto e a completare l’introduzione, nelle scuole di ogni ordine e grado, di moduli didattici relativi ai temi della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Inoltre, l’Esecutivo sarà chiamato a rivedere la normativa in materia di assicurazione contro gli infortuni domestici e a valutare la possibilità di destinare alle attività di prevenzione e di contrasto degli infortuni sul lavoro quote più significative di risorse pubbliche, con particolare riferimento agli avanzi di gestione dell’Inail.
Il relatore e Presidente della Commissione Tofani, nella seduta del Senato del 21 ottobre, ha dato conto dell’attività svolta che si è articolata in una serie di gruppi di lavoro, di audizioni e di sopralluoghi.
Il senatore ha riferito che l’inchiesta ha assunto, come base legislativa di cui verificare l’applicazione, il Testo Unico delle norme in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, che ha profondamente innovato il quadro normativo previgente. Il quadro statistico, ha riferito, conferma il trend decrescente degli ultimi otto anni, ferma restando la gravità dei dati, soprattutto quelli riferiti agli incidenti mortali. L’unico dato in controtendenza - ha aggiunto - riguarda le malattie professionali o tecnopatie, dove si registra un incremento delle denunce verosimilmente dovuto all’emersione del fenomeno e alla maggiore sensibilità al problema. La relazione presentata all’Assemblea di Palazzo Madama dà conto anche dell’attività degli enti istituzionali competenti in materia e delle indicazioni fornite dalle organizzazioni sindacali, che hanno ribadito l’importanza della stesura tempestiva e rigorosa del documento di valutazione dei rischi, e di quelle imprenditoriali. Il relatore ha anche sottolineato che il grande numero di piccole imprese che costituisce l’ambiente produttivo del Paese contribuisce a rendere più complessi i temi della vigilanza e della formazione. Apprezzamento per la relazione è stato espresso a nome del Governo dal sottosegretario al Lavoro, Pasquale Viespoli, che ha illustrato la posizione non demolitoria assunta dall’Esecutivo nei confronti del Testo Unico vigente, rispetto alla cui applicazione si è voluto riprendere un percorso interrotto con le parti sociali alla ricerca di una piena convergenza. Il Governo ha agito finora nel senso di dare immediata applicazione alle norme relative al tema della formazione, attivando meccanismi e risorse in collaborazione con le Regioni. Riconoscendo infine la necessità di operare con maggiore incisività sul fronte della prevenzione e dei controlli, Viespoli ha indicato la strada maestra della responsabilità sociale delle imprese per regolare con equilibrio il regime sanzionatorio.

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