NOTA METODOLOGICA


L’analisi presentata si è limitata a valutare i dati che potessero fornire una visione di insieme del fenomeno infortunistico e tecnopatico allo scopo di mettere in evidenza le peculiarità riferite a donne e uomini e le loro posizioni relative rispetto agli infortuni (esclusi quelli in itinere) e malattie professionali. Ulteriori e più approfondite analisi di dettaglio (ad esempio valutazioni più estese di singoli comparti produttivi) saranno presentate nelle prossime pubblicazioni.
In coerenza con queste affermazioni, per il raggiungimento del previsto livello di dettaglio,sono stati utilizzati i campi del database INAIL giudicati più adatti.
Ad esempio, per la descrizione dell’evento infortunistico è stata utilizzata la classificazione secondo natura e sede dell’infortunio mentre la codifica ESAW31, molto più particolareggiata ed esaustiva, sarà utilizzata nelle analisi di approfondimento che saranno presentate nelle prossime uscite.
Inoltre, per garantire la più estesa fonte di dati disponibili, si è scelto di lavorare con tutti gli eventi denunciati riportati nel database INAIL. Questa scelta ha permesso di lavorare con un database molto ampio, contenente un totale di 231.786 eventi registrati.
Infine, un’ulteriore considerazione deve essere fatta riguardo la difficoltà di calcolare i tassi di infortunio, stante le incompatibilità di conciliare e rapportare correttamente i numeratori (es. numero di infortuni in un certo comparto lavorativo) con i denominatori (es. numero di occupati nel medesimo comparti). Per ovviare a questo,laddove necessario, sono stati calcolati i soli indicatori proporzionali (es. percentuale di infortuni per comparto nei lavoratori stratificati per classi d’età, oppure sesso, ecc.).
Nonostante l’impossibilità di calcolare tutti i tassi di infortunio possa generare distorsioni nella lettura degli indicatori percentuali di frequenza, l’approccio scelto ha comunque consentito di:
• Analizzare i dati infortunistici e tecnopatici di sottogruppi (es. maschi/femmine) per i quali non sono facilmente reperibili informazioni sul totale dei lavoratori esposti.
• Analizzare anche le attività economiche per le quali le informazioni sul numero degli addetti sono di difficile reperibilità (es. agricoltura).

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