Protezione dalle sostanze pericolose – concetti generali

In presenza di sostanze pericolose si può focalizzare l’attenzione su due tipologie di DPI:
• protezione della cute nel caso di agenti chimici allo stato solido, liquido o gassoso che, per contatto, possono determinare un pericolo per la cute dell’utilizzatore o essere assorbiti tramite essa (si può parlare di protezione del corpo, del viso, degli occhi, delle mani ecc.);
• protezione delle vie respiratorie quando gli agenti chimici, respirabili, risultano dannosi per l’apparato respiratorio.
Non va dimenticato, comunque, che il dispositivo di protezione da impiegare, per essere ritenuto idoneo ed adeguato, deve possedere anche le caratteristiche necessarie per affrontare tutti gli eventuali ulteriori rischi diversi da quelli puramente chimici che possono derivare dalle condizioni operative proprie del tipo o del luogo di lavoro o che possono manifestarsi in conseguenza di reazioni chimiche stesse.
Di seguito sono analizzate le principali tipologie di protettori prima citati.
Proteggere la cute, in senso generico, significa considerare una innumerevole casistica di dispositivi di protezione che interessano tutte le parti del corpo eventualmente esposte quali: guanti, tute protettive, scarpe, stivali,visiere, grembiuli, ecc.
Per i dispositivi di protezione della cute, la caratteristica principale consiste nella capacità degli stessi di resistere adeguatamente all’azione dello specifico agente chimico il quale deve essere valutato nelle condizioni d’uso (concentrazione, temperatura, condizioni di operatività, ecc.).
I dispositivi per la protezione chimica, parziale o completa del corpo, si suddividono in due categorie traspiranti: 
destinati alla protezione da agenti chimici non particolarmente pericolosi (tal DPI non sono di norma classificati oltre la 2ª categoria); questi devono avere una buona resistenza all’azione delle sostanze chimiche ed avere caratteristiche di idrorepellenza ed essere confortevoli per un impiego durante tutto il turno di lavoro;
impermeabili: destinati a proteggere da agenti chimici particolarmente pericolosi; data la loro natura possono essere indossati per tempi relativamente brevi (sono di norma classificati in 3ª categoria).
Le caratteristiche principali dei protettori impermeabili sono rappresentate dalla resistenza dei materiali costituenti e del loro assemblaggio a:
penetrazione: passaggio attraverso le porosità del tessuto o le aperture dell’indumento;
permeazione: diffusione a livello molecolare attraverso il materiale.
Nella scelta del dispositivo adeguato i tempi di penetrazione e/o di permeazione sono da tenere in considerazione nell’individuazione dei limiti d’uso del dispositivo stesso.
L’uso di DPI delle vie respiratorie, spesso necessari in combinazione con adeguati indumenti di protezione chimica, presuppone una approfondita conoscenza delle problematiche legate ai dispositivi stessi e all’ambiente di lavoro dove si deve operare.
Per impiegare Apparecchi di Protezione delle Vie Respiratorie (APVR) è necessario conoscere:
• le caratteristiche dell’atmosfera dell’ambiente in cui si opera;
• le caratteristiche del luogo di lavoro e dell’eventuale spazio di azione;
• la gravosità e tipo di lavoro da svolgere;
• eventuali problemi di adattabilità lavoratore;
• eventuali limitazioni dei movimenti derivanti dal tipo di dispositivo;
• la necessità di impiegare contemporaneamente altri dispositivi (compatibilità);
• l’eventuale necessità di comunicazione tra operatori diversi.
Gli APVR si suddividono in due grandi categorie:
Respiratori a filtro: sono apparecchi il cui funzionamento dipende dall’atmosfera ambiente e possono essere usati solamente se esistono le seguenti condizioni:
• la percentuale di ossigeno presente nell’atmosfera inquinata deve tassativamente essere superiore al 17% in volume;
• si conosce la natura e la concentrazione degli inquinanti presenti in atmosfera;
• gli agenti chimici non devono essere immediatamente pericolosi per la vita;
• non possono essere impiegati in ambienti confinati;
• l’utilizzatore non deve avere barba e/o baffi o altro che possa compromettere la tenuta del facciale (potrebbero essere esclusi da questa prescrizione gli elettroventilatori in grado di fornire e garantire una pressione positiva all’interno del dispositivo);
Respiratori isolanti: sono apparecchi il cui funzionamento è indipendente dall’atmosfera ambiente e devono essere impiegati, in modo particolare, quando:
• non è possibile garantire la presenza del 17% in volume di ossigeno presente nell’atmosfera inquinata;
• non si conosce sia la natura che la concentrazione degli inquinanti;
• la concentrazione degli inquinanti è troppo elevata;
• gli inquinanti sono immediatamente pericolosi per la vita;
• si opera in ambienti confinati.

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