Ergonomia della Postura

Ergonomia della Postura
Dopo diversi anni di lavoro del Comitato Tecnico ISO/TC 159/SC 3 (Anthropometry and biomechanics) e con il supporto di Enrico Occhipinti e di Daniela Colombini (Unità di Ricerca Ergonomia della Postura e del Movimento di Milano – EPM), il primo aprile 2014 è stato pubblicato il Tecnical Report ISO/TR 12295:2014 Ergonomics — Application document for International Standards on manual handling (ISO 11228-1, ISO 11228-2 and ISO 11228-3) and evaluation of static working postures (ISO 11226).
Rapporto Tecnico che è da considerarsi un manuale per guidare gli utenti degli standard internazionali della serie ISO 11228 1-2-3 nella la valutazione del rischio da  movimenti ripetitivi, da movimentazione dei carichi e da traino e spinta, a cui si aggiunge un’analisi della ISO 11226 che si occupa di posture di lavoro statiche. In particolare il TR aiuta il Tecnico Valutatore a decidere quali norme applicare e come applicarle.

Innanzitutto aiutare tutti gli utenti:
- a identificare le situazioni in cui si possono applicare le norme della serie ISO11226, ISO11228;
- fornire un metodo “rapido di valutazione” (“quick assessment”) per riconoscere facilmente le attività che sono “certamente accettabili” o ”certamente critiche”. E se un’attività è  “inaccettabile” è necessario eseguire una dettagliata valutazione dei rischi per eliminare immediatamente le condizioni critiche. Se dunque il quick assessment dimostra che il rischio dell’attività rientra tra le due condizioni di esposizione, (“certamente accettabili” e “certamente critiche”) allora è necessario fare riferimento ai metodi dettagliati per la valutazione del rischio. In particolare il Valutatore è invitato e indirizzato a rispondere a una breve serie di pratiche “domande chiave” (“key questions”) le cui risposte lo indirizzeranno nella scelta e nell’applicazione delle norme del caso.
Il secondo obiettivo è quello di fornire a tutti i Tecnici Valutatori dettagli approfonditi e criteri per l’applicazione dei metodi di valutazione del rischio proposti nelle norme originali della serie, in particolare per un approccio alle attività “multitask”.

Per aumentare la conoscenza del Rapporto Tecnico presentiamo gli atti di uno degli interventi, presentati al seminario di Rimini, dal titolo “ISO TR 12295. Inquadramento generale”. Le slide sono a cura di Marco Cerbai e Marco Placci con la collaborazione di Enrico Occhipinti e Daniela Colombini.

Nell’intervento sono presentate innanzitutto le varie norme tecniche europee (CEN) e le norme tecniche ISO di rilievo per la prevenzione dei WMSDs  (WMSD: Work Related Musculo Skeletal Disorder): EN 614-2, EN ISO 14738, EN 1005-2, EN 1005-3, EN 1005-4, EN 1005-5, ISO 11228- 1, ISO 11228- 2, ISO 11228- 3, ISO 11226, ...

Si ricorda poi che il Technical Report è una “sorta di linea guida in cui viene rappresentato lo ‘stato dell’arte’ su una certa materia, ha valore puramente informativo. E il ISO TR 12295, applicativo della serie ISO 11228, è anche “da considerare applicativo del d. Lgs. 81/08 in particolare al Titolo VI” (movimentazione manuale dei carichi).

L’ISO TR 12295 si compone di:
- “un testo principale dedicato alle fasi di identificazione del rischio attraverso key enters (campo di applicazione delle diverse norme della serie) e di valutazione veloce (quick assessment);
- una serie di 3 allegati ciascuno dedicato alle 3 parti principali della serie ISO 11228 con approfondimenti metodologici sui metodi indicati e con particolare attenzione all’analisi di compiti multipli”.
In particolare l’application document “guida l’utilizzatore alla appropriata selezione ed uso semplificato degli standard. A tal fine il documento prevede due STEP preliminari:
- Step 1 Definizione del campo di applicazione. Fornisce semplici chiavi di ingresso (key questions) che consentono all’utilizzatore di selezionare lo/gli standard appropriato/i;
- Step 2 Consente di condurre una ‘valutazione semplificata’ (quick assessment) dei rischi trattati negli standard selezionati.
Un fase di  entry level è destinata anche a definire il campo di applicazione.
Ad esempio:
- riguardo all’applicazione di ISO 11228-1 si chiede se è presente “il sollevamento o il trasporto manuale di un oggetto di 3 kg o più? Se la risposta è no, questo standard non è rilevante”;
- riguardo all’applicazione di ISO 11228-2, “è presente una attività di spinta o traino effettuata con due mani e con tutto il corpo? Se no, questo standard non è rilevante;
- riguardo all’applicazione di ISO 11228-3, “vi sono uno o più compiti ripetitivi degli arti superiori con durata totale di 1 ora o più nel turno? Dove la definizione di compito ripetitivo è: compito caratterizzato da cicli lavorativi ripetuti oppure compito durante il quale si ripetono le stesse azioni lavorative per oltre il 50% del tempo”.

Il quick assessment consiste in definitiva in “una verifica rapida della presenza di potenziali condizioni di rischio (per WMSDs) attraverso semplici domande di tipo quali/quantitativo” ed è indirizzato “a identificare tre possibili condizioni (outputs):
- accettabile (verde): non sono richieste azioni;
- critica: è urgente procedere ad una riprogettazione del posto o del processo;
- necessaria una analisi più dettagliata: è necessario procedere ad una stima o valutazione dettagliata attraverso i metodi analitici indicati negli standard e precisati negli annessi”.
 
Ad esempio il  quick assessment, relativamente agli aspetti preliminari per il sollevamento e trasporto, chiede di verificare se l’ambiente di lavoro è sfavorevole per le attività di sollevamento e trasporto manuale (presenza di temperature estreme; presenza di pavimenti scivolosi, non stabili, irregolari; presenza di spazi insufficienti per il sollevamento e trasporto). O se vi sono caratteristiche sfavorevoli dell’oggetto per il sollevamento e trasporto manuale (dimensione dell’oggetto limita la visuale dell’operatore o ne ostacola il movimento; centro di gravità del carico non stabile; forma dell’oggetto presenta spigoli o superfici taglienti o protrusioni; superfici di contatto troppo calde o fredde). E le attività di sollevamento o trasporto manuale durano più di 8 ore al giorno?

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